M5S “AVVELENATO DAL POTERE”

Non per infierire sulla sgraziata inadeguatezza dei cinquestelle in Campidoglio. Ma la vicenda della consigliera comunale Cristina Grancio, sospesa, poi riammessa, via via emarginata e infine espulsa, si segnala come l’ennesimo capitolo del romanzo urbanistico romano. Che in questo caso si arricchisce di un nuovo protagonista, per l’appunto il movimento cinquestelle, anch’esso risucchiato dal gorgo cementizio, anch’esso subalternizzato ai poteri immobiliari (e finanziari). Anch’esso “avvelenato dal potere”.Poiché al di là della sgradevolezza dei metodi sbrigativi con cui si è scelto di cacciare la consigliera Grancio (non dissimili da altre e più antiche persecuzioni politiche), quel che sconcerta sono le ragioni di questa espulsione. La suddetta consigliera si era opposta (peraltro con eleganza e compostezza) non all’edificazione dello stadio di Mr. Pallotta, ma alla sua localizzazione nel sedime di Tor di Valle. In coerenza con quanto il movimento aveva sempre sostenuto quando a governare la città erano altri, ma rapidamente contraddetto all’indomani della vittoria elettorale di due anni fa. E non a caso il suo dissenso era lo stesso nutrito dall’ex assessore Berdini, anch’egli, come sappiamo, disinvoltamente defenestrato.Insomma, ancora una volta, chi a Roma contrasta gli interessi edilizi viene a sua volta contrastato da chi quegli interessi difende e favorisce. Oggi come ieri e come l’altro ieri.