O SOCIALISMO O BARBARIE
Togliatti, spesso e volentieri, diceva nei suoi discorsi queste cose che ho letto negli appunti di babbo (che conservo tutti) quando preparava il congresso di sezione “Non bisogna avere timore di fare politica, non rinchiudiamoci nei nostri recinti, apriamoci al contradditori tra noi e con gli altri” Io credo che questa sia in fondo l’unica, la sola strada per non fermarsi alla ‘Testimonianza’ della propria tonalità di rosso. Anche questa propensione a valutare il ‘diverso pensare politico’ contribuì a fare del PCI di allora il maggiore partito comunista occidentale. Di opposizione sì, ma costruttiva e rigorosa, con errori, ma pagati e ammessi, un grande partito rispettato. Nel PCI c’erano dirigenti talmente differenti su particolari rilevanti, che avrebbero potuto fare 10 partitini. Oggi è cosìPerché non successe? (eccezion fatta per l’espulsione del gruppo del manifesto). Perché comunisti di gran livello come Secchia o Ingrao o Amendola o Napolitano, il migliorista, (che di danni ne fece parecchi), si scontravano duramente anche su cose importanti (si era ai tempi dell’Urss, della Nato e del Patto di Varsavia, dei missini) ma non pensarono di disperdersi in altre realtà politiche.Perché quella era l’educazione politica, totalmente assente oggi. Ogni differenza diventa invalicabile tra i comunisti e tra essi, tra i quali io mi annovero, sembra quasi un’offesa al loro pensare, parlare di unità. Passano il tempo come la regina matrigna di Biancaneve” Siamo noi, vero, specchio, i più comunisti di tutti?” Lo specchio è programmato per dire sempre sì. Ebbene, io credo che l’opportunismo di certe formazioni elettorali è la fine di qualsiasi prospettiva capace di andare al di là dello stato di cose esistenti, senza alcun dubbio, lo penso e mi comporto di conseguenza.Il settarismo, però, compreso l’autocompiacimento, è la fine di qualsiasi dialettica nella realtà.E’ questo male intendere la politica che trasforma il pensiero critico nella passiva applicazione dei testi sacri e rende il sole dell’avvenire un sole che non nascerà mai.Io non sono più un politico dentro i palazzi, ma sono certa di questo. Se PRC e PCI non assumono insieme l’iniziativa di un nuovo processo unitario capace di unire altre forze politiche e sociali e non si confronteranno con chi, pur sotto altre bandiere, pensa comunista, ripeteranno all’infinito gli errori del passato, ma in un momento gravissimo. In un momento in cui viviamo su un piano inclinato non meno scivoloso di quello che portò al fascismo. Certo che la responsabilità grossa dello sfascio è targata PD, ma la sinistra socialista e comunista non può tirarsene fuori. Perché a furia di dividersi e specchiarsi è andata fuori di ragionamento, fuori davvero da essere credibile per masse che non hanno capacità critiche, abituate a non occuparsi di politica come se non fosse la condizione sine qua non della loro vita. L’impresa è UNIRE quelle forze sociali critiche verso lo stato di cose presenti. La via d’uscita sta nel dare nuovamente forma critica e coerente a una visione del mondo alternativa, capace di teorizzare ma soprattutto di coordinare, il necessario conflitto del lavoro contro le pretese di dominio del capitale. Facciamo parte di un movimento Pap. Siamo la parte politica strutturata di questo movimento, di questo fronte popolare. Cerchiamo di portare comunisti uniti al fronte. E non dimentichiamo che Risorgimento socialista è con noi. Tutto qui. L’ho detto e lo ridico:O Socialismo o Barbarie. (cit.Rosa Luxemburg))
