MAROTTA-AGNELLI-STEVEN SHANG : QUANTE SIMILITUDINI

MAROTTA-AGNELLI-STEVEN SHANG : QUANTE SIMILITUDINI

Entro fine anno l’ex amministratore delegato bianconero si legherà ufficialmente al club di Steven Zhang. Adesso che il rapporto con la Juve è definitivamente alle spalle, proprio ieri è arrivata la comunicazione ufficiale dal Club bianconero: risoluzione consensuale e buona uscita con incentivo all’esodo per circa 400.000 mila euro netti, più i bonus maturati negli ultimi 4 anni di gestione, circa 2 milioni e mezzo di euro, sempre al netto, in base agli splendidi risultati sportivi e finanziari ottenuti : il manager varesino si stacca dalla Juve senza polemica alcuna, e incassa al netto fra liquidazione, buona uscita e bonus circa 3 milioni di euro. Conoscendo Marotta come uomo di calcio molto restio a fermarsi a a godersi le ferie o il meritato riposo per ricaricare le pile, e ascoltando gli humor, gli spifferi che arrivano da Milano, sponda nero-azzurra, viene da dedurre che ognimomento, d’ora in avanti, potrebbe essere quello buono per ufficializzare l’avvio della sua nuova avventura manageriale. Con tutta probabilità, però, occorrerà aspettare ancora un po’, verosimilmente sino a fine a anno. Al più, l’inizio del 2019.Ma tutto può succedere, anche perché la vacanza che Beppe Marotta ha deciso di concedersi dopo essersi separato da Andrea Agnelli non è in linea con le abitudini di un manager che trova pace e soddisfazione solo nel lavoro. Ad attenderlo, quanto prima, c’è ora una sfida tutta nuova e altrettanto esaltante rispetto a quella accettata e vinta nel recente passato juventino: prendere il controllo dell’Inter e portare il club guidato da Steven Zhang a comandare in Italia e in Europa, o perlomeno a diventare un valido antagonista del super potere juventino. Le ambizioni del giovane presidente nerazzurro e la potenza di Suning hanno progressivamente sciolto i dubbi, cancellato le remore e sbaragliato la concorrenza: Marotta, prossimo amministratore delegato nerazzurro, firmerà un accordo triennale, con uno stipendio da top e una mission non semplice ma molto chiara, scavalcare la Juve e interrompere il dominio bianconero. Ma in fondo, anche quando il 1° giugno 2010 prese in mano il club bianconero, proprio all’alba del Triplete interista, il suo era un compito quanto mai complesso ma stimolante, la Juve era appena risalita dalla Serie B, e lui aveva portato la Sampdoria del compianto presidente Mantovani ai preliminari di Champions. Un Agnelli, il giovane e ambizioso Andrea, si era riappropriato del gioiello di famiglia, accontentando tutti i tifosi bianconeri d’Italia che volevano, pretendevano, la Juve agli Agnelli, dopo la parentesi della gestione Cobolli-Gigli. L’avventura ebbe solo una partenza lenta, forse la scelta di portarsi Del Neri dalla Sampdoria non fu indovinata, certo il settimo posto non poteva soddisfare, ma poi arrivò Conte e da lì, furono solo successi. E oggi come allora alle spalle di Marotta c’è un presidente giovane, convinto, ambizioso e voglioso di imporsi. Insomma sembra che la storia si ripeta, manca ancoral’ufficialità ma la strada è segnata. Certo Marotta non troverà la snellezza decisionale che aveva alla Juve, dove praticamente decidevano tutto e velocemente in tre, Paratici-Marotta e Agnelli con i consigli dì Nenved, all’Inter fino a ieri le decisioni sono state ben più farraginose, Ausilio, Gardini, Antonello spesso e volentieri, parlavano con il rampollo di Suning, Steven, che era a Milano, ma poi dovevano partire per Nanchino per avere le autorizzazioni, al punto che un decisionista come Walter Sabadini si è presto stancato.Ora però le dinamiche interiste potrebbero aver cambiato marcia, la nomina a presidente dello stesso Steven Zhang, dovrebbe essere un segnale chiaro di decisionismo, e la sua crescita passerà anche dall’esperienza di un manager navigato e capace come Marotta.