L’ONORIFICENZA DI MATTARELLA È IN CONTROTENDENZA CON QUELLA CORRENTE DELL’INSULTO E LA CONDANNA

Molte delle bellissime storie che il presidente Mattarella ha deciso di premiare conferendo un’onorificenza ai protagonisti avevano passati una qualche notorietà.C’è anche la vecchietta di 93 anni che partì dal Veneto a fare volontariato in Kenya: la ricordo perché il pubblico la coprì di merda, con parole che andavano dal “Perché non fa volontariato con gli italiani” a “Le piacciono i ne*ri”, insomma il campionario maschilista e fascista ormai sdoganato. A una signora di 93 anni.E non posso che pensare a quanto sia amaramente, tristemente, drammaticamente in controtendenza il premio del Presidente, e quanto invece siano mainstream l’insulto e la condanna per qualunque gesto altruistico che non implichi una preventiva graduatoria, ad esempio per nazionalità.Al di là delle idee politiche, che nel gioco democratico DEVONO essere differenti, quel che è ripugnante è la legittimazione della cultura del sospetto nella solidarietà, la condanna della bontà tramite la creazione di quell’obbrobrio concettuale che è il “buonismo”, la legittimazione sociale della cattiveria spacciata come autodifesa da nemici immaginari. Leggete queste storie, ricordiamoci che eravamo così: non in una dimensione privata e personale – homo homini lupus – ma in quella pubblica e collettiva, nell’accettazione sociale di quello che si poteva e non si poteva fare e soprattutto non si poteva dire di fare: non era ipocrisia, accadeva a salvaguardia del vivere in comunità.Leggete un po’ di bellezza, qui https://goo.gl/sam3FU.