CHI È LEOLUCA ORLANDO, IL SNDACO ANTI SALVINI

CHI È LEOLUCA ORLANDO, IL SNDACO ANTI SALVINI

Classe 1947, l’attuale sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando nasce Avvocato e Professore di diritto all’Università di Palermo. Di lunga esperienza politica, Orlando inizia il proprio attivismo nella sinistra della Democrazia Cristiana della fine degli anni settanta, periodo in cui fu anche assistente del Presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica e, come noto, ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980. La propria collocazione politica lo vide presto in aperto contrasto con l’ala destra della DC, rappresentata a livello nazionale principalmente da Giulio Andreotti e che, dalla fine degli anni ottanta vedeva come uno dei principali esponenti siciliani in Salvo Lima, che proprio alla corrente andreottiana aveva aderito. I primi incarichi elettivi arrivano nel 1980 con l’elezione al consiglio comunale di Palermo e nel 1984 con la nomina ad assessore. Rieletto nel 1985, viene nominato sindaco di Palermo dal Consiglio comunale. Nel 1989, sempre da sindaco di Palermo, fece entrare in maggioranza ed in giunta per la prima volta nella città siciliana il Partito Comunista, lasciando all’opposizione Socialisti e Repubblicani e limitando notevolmente gli incarichi spettanti alla corrente di Salvo Lima della locale DC. Lo scontro con Salvo Lima tocca il proprio apice quando, alle elezioni europee del 1989 che videro l’elezione proprio di Lima al Parlamento europeo, Orlando rifiutò la candidatura in segno di protesta per la presenza del deputato palermitano nella lista. Nel 1990 si ricandida al Consiglio comunale di Palermo dove risulta primo fra gli eletti; ciò nonostante la DC decide di non riproporne la candidatura a sindaco della città, probabilmente proprio a causa dell’aperto contrasto con Lima e con la corrente andreottiana, episodio che porterà il politico ad abbandonare la Democrazia Cristina e a fondare “La Rete”, movimento trasversale che si prefiggeva lo scopo di riproporre la centralità della questione morale in contrasto alla vicinanza di alcuni ambienti politici siciliani alle organizzazioni criminali. Sempre nel 1990 avviene uno degli episodi mediatici più noti che riguarda Orlando: l’acceso scambio avuto con il giudice Giovanni Falcone durante una puntata del “Maurizio Costanzo Show”. Spesso l’episodio viene citato per attaccare Orlando annoverandolo fra i detrattori dell’antimafia, tuttavia ciò che veniva contestata dal politico al magistrato era semmai una scarsa efficacia nel perseguire i contatti fra mafia e politica, il così detto “terzo livello”, invocando un’azione più incisiva su quel fronte. Nel periodo 1993-2000, con La Rete, fu eletto prima nel Consiglio regionale Siciliano e al Parlamento europeo, quindi alla Camera dei Deputai e, in fine, nuovamente Sindaco di Palermo per altri due mandati. Nel 2000 si candida alla presidenza della regione Sicilia per la coalizione di centro-sinistra, competizione elettorale in cui viene sconfitto dall’ex collega di partito Salvatore Cuffaro. Gli anni seguenti lo vedono impegnato dapprima con l’Unione, quindi con l’IdV di Di Pietro per cui svolge il ruolo di portavoce nazionale. L’esperienza politica di Orlando continua nell’area di centro sinistra dove, nel 2012, appoggia la candidatura di Rita Borsellino alle primarie per le comunali di Palermo nelle quali viene sconfitta da Fabrizio Ferrandelli. In opposizione a questa scelta, secondo lui viziata da Brogli, Leoluca Orlando si ricandida in prima persona come sindaco di Palermo: inizieranno così il quarto e quinto mandato come primo cittadino del capoluogo siciliano, incarico che ricopre a tutt’oggi e da cui è sorta la recentecontroversiacon Salvini ed il “suo” Decreto Sicurezza.