ZEDDA E LEGNINI DIMOSTRANO CHE A SINISTRA C’E’ VITA

Malgrado noi pessimisti, noi che abbiamo detto e scritto che lasinistraè finita, che abbiamo visto nelblocco sovranista-populistauna accrocco ventennale; malgrado voi che avete pensato che i5 stellefossero l’erede della sinistra, che conLuigi Di MaioeAlessandro Di Battistabisognasse dialogare e fare ungoverno, che l’Italia sia nelle mani diMatteo Salvini, che gli italiani siano tutti, ma proprio tutti razzisti, che non ci sia più nulla da fare. Ecco: malgrado tutti questi, e ciascuno si può collocare in un elenco per intero o in parte, le cose stanno andando diversamente. Comunque vada a finire fra qualche ora inSardegna,Massimo ZeddaeGiovanni Legniniin Abruzzostanno dimostrando che la sinistra esiste in natura e combatte. Che i 5 stelle sono unabolla elettoraleche regge se si scaglia “contro” e s’ammoscia se deve governare. Che Salvini sta fagocitando un po’ adestra, un po’ dai 5 stelle ma fra un po’ dovrà mettere ordine nei suoi confusi pensieri e farà i conti con l’elettoratoche gli chiederà cose che lui non potrà dare. In questo contesto ci si avvicina alleprimarie del Pd. Su queste abbiamo avutosentimenti diversi. Chi le ha sempre difese e sostenute. Chi le ha considerate morte. Chi si è messo fuori dal Pd e oggi scopre, come scrive sullaStampal’ottimoFabio Martini, che tutti quelli che vogliono l’unità a sinistra, che si battono per lasinistra identitariahanno dato vita a ben cinque gruppi elettorali, nessuno dei quali prenderà il 4% alleelezioni europee. È per questo che se tanti cittadini andranno a votare alle primarie non diranno che «tutto va bene madama la marchesa», che il Pd è l’unica àncora, che sognare una sinistra è un errore. È che tanti hanno voglia di mettere una pietra sopra alrenzismoper poter farla finire con l’anti-renzismo. Io sono fra quelle persone passionali che cerca e ha cercato di tenere la testa fredda in queste settimane, e nelle prossime farà la stessa cosa o almeno ci proverà. Chi non capisce che in questo momento, per evitare all’Italia la prosecuzione di questo governo e l’ascesa di un uomo pericoloso come Salvini, bisogna mettere da parte tantimalesseri, tanti rancori, tante vendette, tante – posso dire? – stronzate, è fuori di testa. C’è nella storia d’Italia più di un episodio in cui si è visto che la forza dell’unità, anche a prezzo della mancata conformità di pareri, ha dato buoni frutti. Mi piacerebbe fare due squadre: da un lato quelli che vogliono tenere in mano l’ascia di guerra, si tratti diMatteo Renzi, diCarlo Calenda, di uno qualunque deifuoriusciti dal Pde dall’altro quelli che non ce la fanno più a guardare in cagnesco il compagno e la compagna della porta accanto, che pensa che Di Maio debba cercarsi un lavoro, che la sinistra anche quando sembra morta risorge sempre, magari mettendo un po’ più di tre giorni. Qui c’è lagratitudineche dobbiamo a persone serie come Legnini e Zedda. E io voglio sperare che dovremo aNicola Zingaretti.