PROMESSE ELETTORALI = TRUFFA DI GOVERNO

Ho sempre pensato che la sconfitta alle ultime elezioni politiche del marzo 2018 del Partito democratico siano dipese dal mondo fantastico descritto da due “pifferai” della politica, allo slogan“basta tasse e soldi per tutti a volontà ed a prescindere”. Gli stessi, pescando nellapaura del diverso– immigrazione, con esodi biblici provocati dalla primavera araba del 2011 – e dalladisperazione– per una crisi finanziaria su scala globale dura a morire – hanno guadagnato un consenso oltre le attese più rosee. Nella primavera del 2018, a urne chiuse e prima della formazione del Governo in carica, i mezzi d’informazione pubblicarono una lettera elaborata dagli staff dei nostri pifferai, con la quale si chiedeva alla Banca Centrale Europea uno sconticino sul debito pubblico di 250 miliardi di euro. La notizia, subito smentita da chi lavorava ai vari “cigni neri, bianchi e variopinti”[1], si parlò di un refuso, suscitò tanto scalpore e irritazione sul mercato finanziario dei titoli pubblici, provocando immediatamente, un aumento dello “spread” e un danno alla nostra economia di alcuni miliardi di euro in termini di maggiori spese sul debito pubblico (interessi verso i risparmiatori, privati e istituzionali). In pratica, riuscirono a fare danni, solo facendo chiacchiere, perché il Governo non si era ancora formato e si stava lavorando sul famoso contratto. Ricordo inoltre che, ad un anno dall’insediamento del nuovo Governo dei nostri amati pifferai, secondo l’Istituto nazionale di statistica e di tutti gli indicatori internazionali (Fmi, Ocse, Commissione europea), tutti gli indicatori economici, prima positivi e in crescita, hanno invertito le linee tendenziali ed oggi siamo a crescita zero, debito più alto, e disoccupazione in aumento. Ho introdotto il discorso di oggi, pensando al precetto normativo del vigente codice penale a proposito del reato di “truffa – ex art.640 cp” – che, al 1° comma, testualmente, recita: ““Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032 [c.p. 29] (1).”” Ora, senza arrivare a parlare dei sette sistemi dell’astrologia esoterica, voglio solo accennare a qualche promessa da campagna elettorale, disattesa o ridimensionata in questo anno di Governo: 1-Gli immigrati irregolari non sono 600.000come ripetutamente urlato dal nostro amato Ministro degli Interni ma soltanto 90mila (Fonte: lo stesso Ministro in carica); 2-Il reddito di cittadinanza non darà 780 €a cinque milioni di poveri come diceva Giggino fino all’altro ieri, aggiungendo di aver “abolito la povertà”, ma in media meno di 500 € a qualche centinaio di migliaia di persone (Fonte: Presidente dell’Inps in carica in quota M5S); 3-Non c’è il taglio delle accise promesso“al primo consiglio dei ministri” ma la benzina ha superato i due euro proprio nell’ultima settimana. 4.La flat tax, più volte promessa è sparita, come è sparita la crescita del PIL. Ricordo infine che, se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa (milioni di elettori) il timore di “un pericolo immaginario”, questo rappresenta un’aggravante che fa aumentare la pena e si può procedere addirittura d’ufficio. Il voto è libero e democratico ma, aggiungo, sarebbe opportuno che sia anche consapevole. Ascoltare tutti e sbagliare da solo nella comune convinzione che “sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico”. Ciò detto, ho voluto fare una riflessione a voce alta invitando i tanti elettori – amici e conoscenti – a valutare attentamente l’atteggiamento da assumere nella prossimo appuntamento elettorale del 26 maggio 2019, all’insegna di un’assoluta libertà di voto ma anche di una maggiore consapevolezza, nella comune convinzione che“i voti si contano e non si pesano”! [1]L’Italia dovrebbe prepararsi all’eventualità di un cigno nero. Le ultime dichiarazioni di Paolo Savona, tornato sull’ormai famoso Piano B. – Cit. ex Ministro Paolo Savona