GOVERNO, ADESSO SERVE UN PASSO INDIETRO

GOVERNO, ADESSO SERVE UN PASSO INDIETRO

Penso che il Governo italiano abbia raggiunto lo scopo di spaventare Bruxelles, provocare quel trauma che gli consentiràdi aprire spazi di manovra da adesso in poi. Ma non bisogna esagerare, occorre lasciare il tempo a tutte le capitali europee per rendersi conto che a Roma la musica è cambiata sul serio e lo sarà anche nell’Ue, nell’Eurozona. Un passo indietro, però, in questo momento è giusto, s’impone per evitare reazioni eccessive e vendicative, sarebbe imprudente non compierlo.L’Ue è terrorizzata. Si sta rendendo conto che non può trattare l’Italia come ha fatto con la Grecia, il giochino della troika non è così facile da ripetere con Roma. Il rischio che a lungo andare salti l’adesione italiana all’Euro e quindi l’intero sistema della moneta unica, è concreto. Dopo la Brexit, l’Ue non può permettersi un altro colpo altrettanto micidiale al proprio prestigio. L’Italia l’ha creata l’Europa già 2000 anni fa: quest’ultima senza l’Italia sarebbe ridotta al duopolio Francia-Germania più di quanto lo sia adesso e metterebbe Parigi in gravi difficoltà con Berlino.La finanzia internazionale usa lo spread e il rating delle agenzie come arma di ricatto. Non è complottismo, basta osservare che cosa succede ogni volta che esce qualche articolo allarmistico su qualcuna delle grandi testate da essa controllate, oppure un abbassamento forzato del rating, o le dichiarazioni di qualche esponente della Commissione europea, per assestare dei seri colpi di ritorsione contro l’Italia che vuole fare di testa sua e danneggiarla economicamente. Il Paese, anche se soffre di una cronica instabilità politica, in realtà è perfettamente in grado di onorare i suoi debiti, come ha sempre fatto, i fondamentali dell’economia sono pur sempre quelli di una delle prime sette-otto nazioni.Tuttavia, è giusto limitare la risalita del debito al 2,4 al solo 2019, maggiore prudenza non nuoce. Per ora ci si può accontentare, si è già fatto molto.