CERIMONIA DELLA SHOAH. ANCHE I 5S SI SCOPRONO CASTA

Vanitas vanitatum et omnia vanitas ( vanità delle vanità, ogni cosa è vanità) recita l’Ecclesiaste, nella Bibbia. La volpe che non raggiunte l’uva dice che è acerba. Il potere logora chi non ce l’ha.(G.Andreotti) E si potrebbe proseguire all’infinito perché la vicenda che si narrera’ si presta al pettegolezzo, al becero gioco politico, al paradosso e al ridicolo. Pettegolezzo: pare che la deputata 5 Stelle Carla Ruocco, invitata in occasione della Giornata della Memoria al Convegno “Trasmettere ed insegnare la Shoah è impossibile?”, abbiachiesto (o meglio, avrebbe fatto chiedere) se le fosse stato riservato un posto tra le autorità.Il messaggio sarebbe stato inoltrato – per sbaglio – via mail a tutti i deputati che così avrebbero avuto contezza della richiesta. Il becero gioco politico: intercetta la mail perché giunta anche alla sua casella, la deputata di Forza Italia Laura Ravetto, avrebbe risposto sempre a mezzo mail, volutamente rivolta a tutti i colleghi “Le autorità… e poi erano gli altri la casta!” Paradosso: la giornata della Memoria quella che in cui vinti e vincitori sono schiacciati sotto il peso della STORIA che annulla le divise, sputa spietata sulla vanità e restituisce solo ceneri di uomini, non dovrebbe ridursi a una pantomima teatrale fra prime donne. Ridicolo: riso amaro scaturisce dalle labbra e prima ancora dall’anima dopo avere letto mail e risposta sempre a mezzo mail. Nulla di strano nella richiesta se non che provenga da chi la casta l’ha sempre avversata, da chi professava l’uso dei mezzi pubblici per arrivare in Parlamento, da chi, ed è generico il riferimento non ad personam, contrastava ogni forma di favoritismo o egocentrismo. L’unica, indiscutibile, indiscussa Autorità nel giorno della Memoria è il Rispetto della Vita e della Dignità Umana cui tutti, indistintamente, dovrebbero inchinarsi. E sarebbe ridicola la risposta data, proprio per il principio che al momento in Italia non ci sarebbero pulpiti autorevoli da cui far giungere la predica. Ridicolo che la lotta politica passi attraverso mezzucci siffatti mentre navi gremite di nuovi deportati si trovano in balìa delle onde e al freddo dell’inverno delle anime, mentre la confusione interpretativa su norme regna sovrana, mentre si rincorrono ipotesi, tesi, leggi scientifiche rivoluzionarie contenenti ricette miracolose per il paese, il giorno dopo invariabilmente sconfessate. Ridicolo che la Memoria sia solo un impegno istituzionale in cui apparire per tutti e con tutti, in cui il vessillo partitico sia infilzato e ben in vista sulle entrate dei lager, sulle steli a ricordo, sulle tombe,mentre il segno dei tempi è l’oblio, l’amaro riso di un popolo rassegnato.