SI SBLOCCA LA VICENDA DELLA SEA WATCH. IMMINENTE LO SBARCO DEI MIGRANTI

L’impasse è durato 12 giorni e finalmente oggi mercoledi 30 sembra essersi sbloccata la situazione della nave Sea Watch 3 col suo “carico” di vite umane. Sono 47 i migranti a bordo ai quali il nostro Paese non aveva concesso lo sbarco.Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che è stato trovato un accordo con alltri sei Paesi europei e che quindi le operazioni di sbarco avranno luogo tra poche ore. I migranti saranno ripartiti un po’ per uno, anche con gli altri sei Stati d’Europa che hanno dato disponibilità all’accoglienza.Nel gruppo dei 47 migranti a bordo della Sea Watch 3 ci sono anche 13 minori e 8 di questi non sono accompagnati. La lunga vicenda si avvia così alla conclusione grazie all’ennesimo accordo ad hoc tra alcuni Stati europei. L’epilogo di fatto ricalca gli stessi percorsi vissuti nei mesi scorsi che hanno visto protagoniste le medesime casistiche. La nave (una Ong) che si trova circa ad un miglio dalle coste di Siracusa, era stata al centro delle cronache negli ultimi giorni. Alcuni parlamentari, allo scopo di verificare lo stato di salute dei migranti, erano saliti a bordo anche se il parere della Capitaneria di porto era contrario.Dietro la spinta dell’equipaggio della nave, aveva espresso parere la Corte europea per i diritti dell’uomo, dicendo che l’Italia avrebbe dovuto fornire prima assistenza ai migranti a bordo, nonché tutela legale per i minori non accompagnati, ma aveva anche aggiunto che non c’era obbligo per il nostro Paese ad autorizzare lo sbarco. Su quali siano i Paesi europei che si siano dichiarati disponibili all’accoglienza non c’è ancora ufficialità. In seguito ai colloqui tra Conte e Macron, tenuti a Cipro in occasione del vertice “Med 7”, il premier Conte aveva detto di avere trovato una disponibilità di massima di accogliere i migranti a bordo della Sea Watch 3 da parte di cinque paesi: Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta. Alcuni esponenti del governo italiano avevano parlato di una presunta violazione della “legge del mare” da parte dell’equipaggio della Sea Watch 3 rivolgendo accuse in merito.Veniva imputato alla nave il fatto di essersi mossa in direzione delle coste della Libia senza attendere l’arivo della Guardia Costiera libica; l’area del soccorso era infatti di pertinenza della Guardia Costiera;erano anche state mosse accuse di aver rifiutato di attraccare in Tunisia, che alcuni consideravano “primo porto sicuro” dove far scendere i migranti.Tuttavia La Sea Watch 3 aveva fornito una sua versione di quanto successo, ed aveva prodotto una mail scambiata con le autorità italiane, spiegando che aveva provato a contattare la Guardia Costiera sia per telefono che con mail, ma non aveva ricevuto risposta. Le autorità libiche non sono nuove a questo comportamento, in passato infatti era già successo che non avevano risposto a richieste di intervento nel Mediterraneo, non tutti i numeri indicati per le emergenze sono funzionanti… Giorgia Linardi, portavoce della Ong Sea Watch, rispondendo alla seconda accusa, aveva spiegato lunedì scorso che dopo il soccorso la Sea Watch 3 aveva contattato anche i Paesi Bassi, paese di bandiera della Sea Watch 3. Le Autorità italiane avevano dato indicazioni a quelle olandesi che Lampedusa non poteva essere considerato un porto sicuro, a causa dell’arrivo di un ciclone e l’Italia aveva quindi indicato la Tunisia come possibile paese di sbarco.I Paesi Bassi a loro volta, avevano contattato le Autorità competenti tunisine per conto di Sea Watch 3, dalle quali però non era stata ricevuta alcuna risposta; Sea Watch 3 quindi non aveva avuto più risposta dalle autorità olandesi, decidendo allora di cominciare a navigare verso nord, la “rotta meno disagevole per le persone a bordo, dato il peggioramento delle condizioni meteo”. Ieri martedi 30 gennaio, il presidente del PD Matteo Orfini e il parlamentare Fausto Raciti (PD) hanno presentato un esposto alla Procura di Siracusa contro il Governo italiano.Nelle motivazioni si legge: “Riteniamo siano state commesse violazioni di legge come sul caso Diciotti. I migranti sono trattenuti in modo illegittimo sulla Sea Watch ma a nostro avviso ci sono altri punti di arbitrarietà e illegittimità”.