PERCHÈ IL GOVERNO GIALLOVERDE È VINCENTE, NONOSTANTE TUTTO

Perchè il governo gialloverde è vincente, nonostante tutto.Ai vittimisti di sinistra e agli intellettuali piacciono le tesi complottiste di oscure potenze straniere interessate allo sfascio dell’Italia e dell’Europa, oppure le analisi sul popolo bue che affida il proprio destino a un gruppo di deficienti (in senso latino, deficere, cioé mancare. Di preparazione, modestia, capacità tecniche, merito etc). Ma la spiegazione del successo e del consenso costante di questo governo nonostante una politica fallimentare che il Paese pagherà per molti anni è molto più semplice. Ed è stupefacente che le opposizioni non lo abbiano ancora capito. Si chiama autoinformazione, ossia l’informazione senza giornali e giornalisti, alimentata dalla rete stessa, cioè da tutto ció che gli elettori pensano e vogliono sentirsi dire a prescindere dalla veridicità e dalla praticabilità delle affermazioni. Le trasmissioni popolari possono contribuire a consolidare la simpatia per questo o quel leader, i talk show sono vetrine sempre più improbabili di risse che finiscono ad armi pari, i giornali sono letti distrattamente da poche persone e comunque considerati nel mucchio delle odiate élite. La circolazione delle notizie su facebook e twitter è infinitamente superiore. Con la differenza che questo sistema informativo fa a meno delle fonti, del controllo di attendibilità e del diritto di smentita. In sostanza si alimenta in modo orizzontale e esponenziale con un semplice like.E’ quindi più probabile che molti italiani credano alla possibilità di boom economico e che i dati Istat sulla recessione siano falsi e manipolati piuttosto che andarsi a leggere ampie inchieste giornalistiche sui diversi aspetti della politica di governo. Ma se anche lo facessero, il risultato non cambierebbe, essendo diffusa l’idea che i giornali facciano parte della casta da combattere. Lo stesso dicasi per le analisi su questioni sensibili come immigrazione, sicurezza, rapporti internazionali, missioni militari. Uno slogan o un tweet di Salvini sono più che sufficienti per sentirsi informati e confortati nelle proprie certezze.Una democrazia si basa anche sul diritto/dovere a un’informazione corretta, libera, affidabile. Infatti l’eliminazione di questo diritto è la prima cosa che fanno le dittature. Oggi viviamo una dimensione nuova e diversa. Una democrazia si può travestire. Libertà di parola assoluta, nessuna distinzione fra verità e menzogna, nessuna possibilità di filtro o controllo nella rete. E’ l’epoca dell’autoinformazione. Puó sembrare il massimo di democrazia, forse è il trionfo del nulla o di una democrazia che perde per strada i suoi fondamenti.