IL M5S VOTI SI’ ALL’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE

Salvini, dopo aver fatto per mesi lo sceriffo (“processatemi! Vado avanti!”), s’è preso paura e ora spera di evitarsi il processo utilizzando la legge costituzionale 1/1989 “salva ministri” approvata dalla DC di Andreotti e dal PSI di Craxi. Due le sue tesi di fondo, tutte e due infondate: – i fatti della Diciotti “sono un atto politico, di governo”, e quindi in quanto tale non processabile. Non esiste. Il fatto che sia un atto politico non implica affatto che sia legittimo;la storia politica italiana è piena di atti “politici” illeciti: una gara pubblica scritta in modo vergognoso è un atto politico illecito. Quindi è un argomento inesistente. Nei pesi e contrappesi della Costituzione italiana a decidere se un atto, anche politico, è lecito o meno è la magistratura, non il parlamento. – la questione posta ai parlamentari sarebbe se Salvini “abbia agito per il perseguimento di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante o di un interesse pubblico inerente alla funzione di governo o al di fuori del suo ruolo ministeriale per i suoi propri interessi personali”. Anche questa tesi è inesistente. Salvini, come qualsiasi altro ministro, potrebbe benissimo aver agito per perseguire un obiettivo politico, ma violando la legge. Non esiste articolo della Costituzione che gli imponeva di vietare lo sbarco; e appare risibile trovare qualcosa di più grave di un sequestro di persona, se i migranti della Diciotti fossero stati sbarcati immediatamente (per portarli in un centro di identificazione!) e non 5 giorni dopo. A mio avviso non sussiste alcun reato di sequestro di fronte a 5 giorni assistiti su una nave piuttosto che gli stessi in un centro di identificazione. Ma questo lo deve stabilire un giudice. Appellarsi alla legge costituzionale 1/1989 salva ministri votata dalla DC di Andreotti e dal PSI di Craxi è inaccettabile per il M5S. Si voti SI alla autorizzazione a procedere contro Salvini.