TRISTE DAVVERO TRISTE, LEGGERE QUEL CHE SI LEGGE

Triste davvero sottolineare che le altre Chiese sono piene, colme di Fedeli che ben hanno nella mente e nel cuore, l’insegnamento. Triste perché è questo che sembrano raccontare gli organi di stampa dalla visita fatta a Vicofaro. Non tutti per fortuna.Titoli e foto raccontano di uno stupore di una meraviglia che poco spiega, dell’anima, del cuore di Vicofaro. Nel senso stesso non raccontano del valore cristiano e comunitario di un luogo di culto. E non spiegano neppure quei mali che pure possono esserci, che avrebbero bisogno di esser curati, guariti.Titoli e foto raccontano invece di una società incapace di rispondere ai bisogni, ad un fatto quello delle migrazioni che non è una emergenza momentanea ma fenomeno da gestire. E in tutto questo questo Vicofaro non è la soluzione, non vuole esserlo. Ma tutto ciò non importa, questo Santuario dell’Accoglienza, questo Ospedale da Campo disturba. E lo si vuole vederlo disturbante. Lo si fa perché non certo per compiacere i poteri nelle loro forme, ma lo si fa per una sorta di un frettoloso esame di coscienza che altrimenti non permetterebbe di andare avanti.Che altrimenti imporrebbe di essere più coinvolti. Leggere che i “parrocchiani ora se ne vanno” è un eufemismo, non è la verità, perché i parrocchiani già se ne sono andati e ce ne accorgiamo adesso.E se ne sono andati non solo da Vicofaro, non solo a Ramini ma, diciamo purtroppo da ogni luogo di culto, ben per il diffondersi di un convinto ateismo, per quel male oscuro che si chiama “globalizzazione delle indifferenze”. E la “colpa” non è certo di don Massimo, dei suoi ragazzi e tantomeno di Papa Francesco.La colpa, se di colpa possiamo parlare, è di questo nostro essere diventati lontani da tutto.Tutti concentrati su noi stessi. Abituati come siamo ad annoiarci presto, a non voler scavare, ad allontanare il calice che ci mette in discussione. La colpa è naturalmente anche della Chiesa che di esempi nel corso della storia ne ha portati davvero brutti e non certo della Parola e del Mistero su cui si fonda. Ed ecco così che rendere concreto, vivo, tangibile il Vangelo stesso diventa occasione di scandalo. Diventa esaltazione del rumore di fondo dei mali che abbiamo nelle coscienze. Diventa pretesto per la politica, per certe realtà, per alcuni di noi di raccontare storie a proprio piacimento che solo parzialmente riconoscono la realtà. Cosi mette dolore leggere, non certo sui giornali che sparano rabbia e odio, ma su altri che: “La Chiesa è un ostello per migranti. Letti e materassi vista altare” e non certo per esaltare il valore simbolico che ci dovrebbe scuotere ma probabilmente per raccontare di un possibile sacrilegio.E poi, così triste, davvero triste, diventa infine il leggere a conclusione dell’articolo: “intanto, davanti alla chiesa è iniziata una partita di calcetto. I ragazzi ridono, divertiti, mentre l’odore del cibo si diffonde nell’aria. Questo è il loro concetto di casa”.Triste davvero triste, leggere quel che si legge, perché sappiamo bene che si sarebbe potuto scrivere e leggere ben altro.Perché si sarebbe potuto leggere di altro, di critiche ed osservazioni, ma non certo del fondamento del bene trasportato nel fondamento degli egoismi.