UNA LISTA UNITARIA PER LA SINISTRA ALLE EUROPEE

Io non ho affatto rinunciato all’idea di dare vita nel Paese a una forza di sinistra, che si ispiri al socialismo democratico e alla più avanzata dottrina sociale cattolica; che voglia rappresentare prioritariamente i bisogni e le attese dei lavoratori tutti e della parte più debole della società, e che intenda costruire un’alternativa di governo nelle drammatiche condizioni politiche attuali.Ma intanto che fare?Le elezioni europee, amministrative e regionali incombono. Finora, sono stati pochi i pronunciamenti chiari per costruire un argine, una coalizione larga in grado di competere elettoralmente con i nazionalpopulisti della Lega e del M5stelle. A parte il caso dell’Abruzzo, di cui si deve ringraziare Giovanni Legnini, e della Sardegna, con il candidato del centrosinistra Massimo Zedda.Invece, la discussione è ancora incerta a livello nazionale.La proposta di una lista unitaria basata su un programma di rafforzamento dell’Europa e di rinnovamento sul piano sociale ed economico, formulata da Calenda, che anch’io ho sottoscritto, è credibile. Anche perché alle Europee c’è lo sbarramento del 4% e non possiamo correre il rischio di buttar via voti.Soprattutto essa è adeguata all’urgenza: a maggio si vota.Continuando a tergiversare, rischiamo di perdere tempo utile per lavorare sull’unica idea valida per non essere travolti: unità, unità e ancora unità di tutte le forze di sinistra e democratiche per arrestare l’ondata dei post fascisti e dei populisti che sta portando l’Italia e l’Europa alla rovina.A noi di sinistra spetta, prima di altri, mettere i contenuti sociali dentro questa alleanza democratica. Non sarà un compito facile, ma certamente sarà molto produttivo, se sapremo coinvolgere i cittadini e gli elettori.Poi, dopo che avremo costruito l’argine, avremo modo e tempo anche per discutere, nel vivo di un sereno confronto politico, come organizzare e strutturare meglio l’alleanza; affinché le varie aree e correnti che la compongono possano articolarsi ed identificarsi nel rispetto reciproco; nella diversità e nell’unità.Ora, però, il tempo è scaduto. È necessario subito procedere a costruire la lista unitaria e a dare battaglia nel Paese.Io sono convinto che solo con questo atto di generosità sarà possibile parlare al cuore, ancora grande, democratico e solidale dell’Italia, che si riconosce nei principi della Costituzione e aspetta di essere chiamato alla speranza, alla lotta e all’impegno.Una classe dirigente della sinistra che mancasse questo appuntamento, qui e ora, condannerebbe definitivamente se stessa.