DEL CAPITANO ABBIAMO PAURA PIÙ DEI SUOI SELFIE E DEI SUOI GATTINI PUCCIOSI CHE DEI RAGIONAMENTI POLITICI

Era un bel po’ che non facevo un giro sulla pagina di Salvini.Più che altro perché, ormai, trovo abbastanza stucchevole commentare i suoi post, divisi tra “BUONGIORNISSIMO KAFFÈÈÈ?” e attacchi sparsi a ogni minoranza etnica e religiosa disponibile. Oggi, però, ho fatto un esperimento e sono andato a contare il numero di like ricevuti dai suoi singoli post nelle ultime due settimane, dividendoli per argomento.Praticamente ho fatto quello che Morisi e i suoi social media manager fanno ogni giorno per monitorare lo stato del consenso del Ministro dell’interno. Quindi ho diviso i post di Salvini in quattro macrocategorie:1) “MI ATTACCANO MA IO VADO AVANTI”2) Post di odio contro immigrati, musulmani, Boldrini, Saviano, buonisti vari e assortiti.3) Post autorappresentativi con link alle partecipazioni tv, video dei comizi in cui parla di “legittima difesa” ecc.4) “BUONGIORNISSIMO KAFFÈÈÈÈ?” (gattini pucciosi, selfie, cibo, cagnolini, bambini e via dicendo). Vabbè, senza tediarvi coi numeri, ve la faccio breve: i “BUONGIORNISSIMO KAFFÈÈÈÈ?” raccolgono, in media, dalle 3 dalle 5 volte il gradimento degli altri post.Tanto è vero che, nelle ultime settimane, il Capitano ha decisamente incrementato il numero dei cagnolini, dei selfie e delle foto del pranzo (i social funzionano così: se un argomento funziona, si insiste su quello), che ormai rappresentano praticamente un post su tre. In pratica, la bacheca social del ministro dell’interno è diventata in tutto e per tutto simile a quella di coloro che usano Facebook per giocare a Candy Crush Saga e postare le foto dei nipotini al mare o della gatta di casa che dorme sul divano. Ma il dato rilevante è che i suoi follower non sembrano essere davvero interessati alla politica che propone, quanto a LUI stesso.Salvini, ormai, non ha bisogno di convincere i suoi elettori, gli basta mostrarsi, gli basta far credere di essere “uguale a loro” per ottenere consensi. Siamo alla definitiva personalizzazione della politica, siamo al leaderismo puro: il culto del “capo”, del “condottiero” infallibile che viene venerato in quanto tale.Ci siamo già passati, e ci stiamo ricadendo con tutte le scarpe. I piatti di pasta, le nutelle e i gattini di Salvini sono molto più pericolosi di quanto non sembri, sono il termometro del consenso cieco e acritico, quello che conduce ai totalitarismi. Devono farci più paura la sua focaccia e i suoi “VI VOGLIO BENEEEE!!” che i suoi attacchi ai migranti, credetemi.