SALTA IL PATTO PD-BONINO

SALTA IL PATTO PD-BONINO

Anche Emma Bonino abbandona il Pd di Renzi. Niente condivisione del cammino con i dem, almeno per le immediate questioni elettorali. Quello che adesso pare certo è che la lista +Europa di Emma Bonino, salvo nuovi improvvisi colpi di scena, andrà avanti per conto proprio. Il primo atto concreto è l’annuncio che a breve inizierà la raccolta delle firme per far correre da solo il movimento di +Europa. E salta quindi l’intesa con il Partito democratico che, si lascia intendere, potrebbe esser rispolverato in base al risultato elettorale:“La presentazione autonoma, senza alcuna forma di collegamento con altre liste, di +Europa con Emma Bonino oggi è una condizione che ci è imposta da un’interpretazione logicamente surreale e giuridicamente incostituzionale di una norma della legge elettorale. Interpretazione richiesta a gran voce dalle opposizioni del centro-destra e ‘ufficializzata’ dal Viminale”. Lo hanno dichiarato Emma Bonino, Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova, promotori della lista +Europa, con Emma Bonino. “Vale la pena riassumere la questione a beneficio di tutti, per mostrare quanto il funzionamento di una democrazia possa diventare paradossalmente antidemocratico. La nuova legge elettorale per Camera e Senato prevede (articolo 18-bis del DPR 361/57) che “la dichiarazione di presentazione delle liste di candidati per l’attribuzione dei seggi nel collegio plurinominale, con l’indicazione dei candidati della lista nei collegi uninominali compresi nel collegio plurinominale debba essere sottoscritta da almeno “1.500 e da non più di 2.000 elettori”. In una lunga nota, i tre leader spiegano le motivazioni della scelta e denunciano il trattamento subito: “Un numero di firme autenticate mostruoso, imposto solo alle liste che non godono di una esenzione legata al collegamento coi gruppi parlamentari del parlamento uscente” “Oggi +Europa ha dunque di fronte tre strade, ma una sola porta all’effettiva presentazione della lista. Le alternative alla presentazione autonoma sono la non presentazione, o la raccolta firme sulle sole liste per i collegi plurinominali, contro l’interpretazione data dal Viminale. In entrambi i casi, però, gli elettori non troverebbero sulla scheda né il nostro simbolo, né i nostri candidati. Se dobbiamo raccogliere le firme mettendo da subito i candidati di tutti i collegi uninominali – previsione assurda – non possiamo che mettere nomi tutti “nostri”. Pertanto l’unico modo di garantire la partecipazione di +Europa, con Emma Bonino alla imminente competizione elettorale è quello di iniziare subito, nei prossimi giorni, la raccolta delle firme dei cittadini per una presentazione autonoma della lista”, affermano dalla lista Bonino. Difficoltà procedurali insuperabili impongono dunque alla Bonino di non andare avanti con il Pd. I dem non ci starebbero, ma tutto ciò pare tardivo. Il pericolo viene colto anche da un altro esponente di livello come Piero Fassino:“Andare divisi sarebbe un danno per tutti: sia per i radicali, sia per il centrosinistra, dando così un vantaggio gratuito al centrodestra e ai 5Stelle. Per questo non ci si può rassegnare. Anche perche ci sono le condizioni politiche e organizzative per realizzare un’intesa, a partire dall’impegno del Pd e del centrosinistra a sostenere organizzativamente la raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste radicali in tutte le circoscrizioni”. Parole di circostanza che sembrano suonare simili a quelle che , per altre questioni, erano state dette nei confronti di Pisapia e che potrebbero far presagire ad un cammino comune particolarmente arduo.