LOBBY VARIE E UNIONE EUROPEA CERCANO DI CONDIZIONARE IL FUTURO GOVERNO

Ma davvero qualcuno si stupisce che le lobby e l’UE stiano condizionando la scelta del primo ministro italiano e pongano dei vincoli al futuro governo, anche se democraticamente eletto dal popolo italiano (e, dopo tante minoranze gonfiate da leggi maggioritarie, questa volta con il sostegno di una vera maggioranza)? Le prove generali le fecero nel 1995 a livello di sport, che negli ultimi trent’anni ha assunto un ruolo centrale nella vita sociale ed economica dei paesi perché consente ai ricchi e ai potenti di abituare la gente a pratiche contrarie ai suoi interessi e al buon senso. Del 1995 è la sentenza Bosman, ossia il provvedimento con cui la corte di giustizia dell’UE stabilì che un calciatore può venire assoldato da qualunque società calcistica e che gli Stati non possono interferire né porre limiti al numero di stranieri che giocano nei loro campionati. Nessuno si ribellò. Anzi, quindici anni dopo l’Inter del portoghese Mourinho vinse la Champions League (nome rigorosamente in inglese, altro che Coppa dei campioni) con una squadra in cui non giocava neanche un italiano, per l’esultanza di legioni di tifosi, leghisti e neofascisti inclusi.Prove generali, dicevo: pienamente riuscite. Oggi il calcio è un baraccone globale e globalista in cui gli stessi duri e puri che odiano chi abbia uno stipendio di cinquemila euro al mese mentre il loro è la metà, idolatrano mercenari provenienti da ogni paese e che ogni mese prendono un milione di euro, esentasse naturalmente. Ovvio che i poteri forti della finanza non abbiano avuto esitazioni a entrare in una nuova fase: controllo diretto della politica e delle istituzioni. Vedrete che dopo un po’ di pressione mediatica una buona percentuale di italiani (di sicuro i berlusconiani, i radicali, i piddini e le loro stampelle) si farà convincere che è tempo di avere anche in parlamento e al governo, come in serie A, una maggioranza di milionari stranieri.