E LA LUPA INGOIERA’ IL SOLE

E LA LUPA INGOIERA’ IL SOLE

A questo punto, come talvolta accade agli umani colpiti da reiterate calamità, viene la tentazione di cedere a quello che si suol definire pensiero magico. Ipotizzando che le cause di tutto questo – sto parlando della città in cui vivo – non siano né politiche né più genericamente razionali, ma attribuibili a una mistica teodicea, a uncastigo divinotipo le piaghe inferte da Jahvè agli Egizi. Loro hanno avuto la trasformazione dell’acqua in sangue, le rane, le zanzare, le mosche, la moria del bestiame, le ulcere, la pioggia di fuoco e ghiaccio, le locuste, le tenebre diurne e la morte dei primogeniti. Noi la tracimazione della monnezza, le voragini che si spalancano nel terreno, la caduta degli alberi sui motociclisti, il prosciugamento del lago di Bracciano, l’invasione dei cinghiali, i raid dei Casamonica e i mezzi pubblici che prendono fuoco da soli. Non mi sembra che siamo messi molto meglio. D’altro canto come comunità qualche peccato da espiare lo abbiamo: chessò, le auto lasciate in seconda o terza fila e chissenefrega degli altri, i materassi e i frigoriferi buttati ad minchiam accanto al cassonetto, la conquista del metro e mezzo scarso al semaforo così si blocca tutto appena diventa rosso, i motorini che sfrecciano sul marciapiede per bypassare l’ingorgo e se da un portone esce un bambino sono cazzi suoi, le Smart infilate chirurgicamente sugli scivoli per i disabili, il racket dei parcheggiatori abusivi che foraggiamo pur di non avere fastidi, il cognato vigile urbano a cui telefoniamo per farci togliere una multa, il “non si può” trasformato in “nun se potrebbe” quando ci conviene, il classico «so’ 150 euro signo’, ma senza fattura va bene cento» – e in tutto questo l’eterno rifugio autoconsolatorio della “città più bella del mondo” anche dopo esserci autoridotti così tanto la qualità della vita. Insomma forse è giusto così, ce le meritiamo tutte le piaghe di Roma. Poi, se siamo di cultura giudaico-cristiana le attribuiremo a un Dio severo ma giusto, che ci guarda e sanziona secondo i suoi comandamenti; mentre se siamo più propensi alle religioni orientali ne dedurremo che è tutta questione di karma (e, nel caso, qui siamo decisamente in un naraka). Ma a pensarci bene è la stessa cosa: con o senza Dio, siamo comunque noi la causa prima di questo disastro.