È SALVINI IL MITO DI ORBAN

È SALVINI IL MITO DI ORBAN

“Lui è il mio eroe”, dice Orban, senza vergogna. “È un mio compagno di destino – prosegue rafforzando il valore del sentimento – siamo con lui: sulla sicurezza dell’Unione e sulla difesa dei confini non deve indietreggiare”. Ed il ministro degli Interni italiano sorride orgoglioso dei complimenti. Forse dimentica che in Ungheria ci sono muri e fili spinati a profusione che subito dopo aver pensato ai migranti c’è stato da sistemare le minoranze, che le libertà sono limitate che regna la paura nonostante tutto, che migliaia di giovani fuggono all’estero Tentenna, ma si riprende subito, accenna alle inchieste che lo riguardano: “Sono fiero e orgoglioso di rappresentare una svolta per l’Europa: i processi non mi faranno cambiare idea: mi comporterò sempre come ho fatto sul caso della nave Diciotti”. E poi scandisce quello che si annuncia come lo slogan dei sovranisti uniti: “Fermare l’immigrazione è possibile”.