A MOSCA SALVINI SI SENTE A CASA E INTANTO SI AVVICINA A ORBAN E A LE PEN

A MOSCA SALVINI SI SENTE A CASA E INTANTO SI AVVICINA A ORBAN E A LE PEN

Il leader del governo nazionalpopulista Matteo Salvini vola a Mosca e dichiara di “sentirsi a casa propria”.Non ne dubitavamo.L’Italia, passo dopo passo, si colloca sempre più vicina all’autocrate russo, alle democrazie illiberali alla Orban e ai neofascisti alla Le Pen, mentre è sempre più distante dalle democrazie rappresentative europee che, seppure con le loro grandi responsabilità e i loro errori, sono ancora l’unico spazio di agibilità politica per chi vuole una società piu umana e più giusta.Questo ricollocamento dell’Italia, che diverrebbe storico soprattutto dopo un risultato positivo per la destra e i sovranisti alle prossime elezioni europee, è connesso ad un disegno di restringimento della democrazia che caratterizza l’iniziativa politica del governo, a cominciare dalle pulsioni razziste contro i migranti e dal loro sequestro nei centri d’accoglienza e sulle navi, dalle discriminazioni nelle scuole, dagli attacchi alla legge sull’aborto, dall’insofferenza verso l’informazione critica. Più in generale dei nostrani nazionalpopulisti colpisce la pervicace volontà di ordinare ai poveri e ai più deboli ciò che è moralmente giusto, di arrogarsi la pretesa di parlare a nome del popolo, di saltare le forme della rappresentanza e i corpi intermedi, di mancare di rispetto e ridurre l’autonomia delle istituzioni dello Stato su cui si basa l’equilibrio dei poteri predicando il voto popolare come unica fonte di legittimazione.E il M5stelle che fa? Direi che partecipa attivamente e con convinzione a costruire questo “cambiamento”, facendo a gara con la Lega.Certo non sarà una dittatura come quelle conosciute in passato, ma una democrazia che giorno dopo giorno assume tratti illiberali e arretra sul piano dei diritti civili e umani.Asor Rosa aveva parlato di uno scontro “epocale” con il sovranismo e il populismo, senza possibilità di mediazioni, che ha come posta in gioco la democrazia rappresentativa.La sinistra deve ingaggiare questa battaglia in modo netto e in in campo aperto ponendo l’esistenza per il nostro Paese di una questione democratica e con determinazione reagendo colpo su colpo.Pena, è sempre Asor Rosa che parla, decidere di suicidarsi, come ha cominciato a fare da tempo non cogliendo l’insorgere di una enorme questione sociale che essa avrebbe avuto il compito di rappresentare e a cui avrebbe dovuto dare risposte.Come ci hanno insegnato i nostri maestri, uno per tutti Enrico Berlinguer, questione democratica e questione sociale sono strettamente intrecciate. Democrazia e giustizia sociale, diritti civili e diritti sociali si tengono insieme, o insieme stanno o insieme degradano.