AL SANT’ANNA HOSPITAL UN “SALVADANAIO DI FERIE” PER LA MAMMA IN DIFFICOLTA’

AL SANT’ANNA HOSPITAL UN “SALVADANAIO DI FERIE” PER LA MAMMA IN DIFFICOLTA’

Scrivere e raccontare un gesto di solidarietà, lascia sempre scivolare la penna con un’eccitazione diversa. Sono quelle storie che permettono di credere ancora nell’esistenza di sentimenti “puliti”, scevri da invidie, interessi, gelosie. Questa volta tutto nasce al Sant’Anna Hospital di Catanzaro, due coniugi lavorano nella struttura ma un serio problema di salute del loro bambino costringe la mamma ad assentarsi. Utilizza tutte le sue ferie quando finiscono, il marito le cede le sue.I colleghi vengono a conoscenza della cosa e si mobilitano in massa. Un articolo inserito nel rinnovo contrattuale prevede la voce: “Ferie e riposi solidali”. Nessuna esitazione, ognuno in base alle proprie disponibilità cede ore o giornate alla mamma, riempendo una sorta di salvadanaio da cui poter attingere e continuare così a seguire il piccolo ammalato.Il risultato è stato sicuramente generoso ed avrà sorpreso e colmato di gratitudine i genitori ma, come tutti i gesti fatti con amore, la soddisfazione più grande l’avranno ricevuta proprio i “donatori di ferie”. Seduti intorno ad un tavolo, nell’intimità delle loro case avranno raccontato quanto stava accadendo ai colleghi dell’ospedale, al bisogno di aiuto ed all’opportunità che gli si offriva di fare finalmente qualcosa di concreto. Avranno deciso di comune accordo quanto “tempo” potergli regalare, rinunciando a qualche giorno di vacanza, ad una gita, una giornata di svago. Probabilmente saranno stati coinvolti i loro figli, che si saranno privati di una passeggiata con la mamma o il papà, per dare spazio a quel bambino che forse non conosceranno mai ma, che da adesso farà un pò parte anche delle loro famiglie.Insomma un’occasione unica per diventare protagonisti di una “soluzione” e non solo custodi di un problema. Esempi da imitare e da diffondere perché la solidarietà, l’umanità e l’amore possano diventare i valori fondamentali della nostra vita e perché no, anche del nostro lavoro.