ALLA SCALA, QUANDO A MANIFESTARE ERAVAMO NOI
Il 7 Dicembre per Milano è una giornata particolare : si celebra il Santo patrono Ambrogio detto Ambroeus; Si festeggia aprendo il Teatro alla Scala con la sua Prima rappresentazione operistica. E’ un’occasione che si ricorda per la manifestazione di mondanità non sempre sobria e per la presenza delle importanti cariche dello Stato, sovente anche provenienti dall’estero. E’ la ragione per la quale essa si trasforma non solo in un evento di cronaca e di spettacolo ma anche in un avvenimento politico.Celebri furono le contestazioni, quelle famose del ’68 studentesco ma anche in tante altre occasioni. La vetrina dava risalto alle minoranze escluse dai grandi mezzi di comunicazione.Accadde nel 1999 e quella volta a manifestare dinnanzi alla Scala fummo noi. Quando dico “noi” mi riferisco ad un manipolo di socialisti che si ritrovarono dinnanzi al teatro ad invocare “Libertà e Verità” ed invocare una Commissione di Inchiesta su Tangentopoli ovvero la più immensa mistificazione politico-giudiziaria del dopoguerra, un colpo di Stato in piena regola che venne giustificato dalle illegalità del finanziamento alla politica in cui trovarono la galera e la morte diecine e centinaia di persone nel nostro paese. C’erano diversi compagni di Milano ma anche provenienti dall’Emilia, dalla Toscana ( Aulla) e dalla Lombardia. Li ricordo tutti, uno ad uno. Con un megafono scandivamo gli slogan di libertà e verità e leggemmo fino a sera inoltrata i nomi dei morti di Tangentopoli. I vecchi compagni già leader del movimento della contestazione facevano una specie di “servizio d’ordine” perché i celerini e la Digos ci pregavano di arretrare mentre nessuno di noi aveva alcuna intenzione di farlo, la manifestazione non era autorizzata ma la piazza era piena anche di altre persone e difficilmente avrebbero potuto sgomberare tutta la piazza. Attendavamo l’uomo al quale perfidamente Riccardo Muti aveva dedicato la Prima della Scala , il Fidelio l’unica opera lirica di Van Beethoven ricca di simbolismi e incentrata sul problema della Giustizia, sulla malvagità dei giudici, sulla libertà; Quell’uomo era Borrelli che ogni volta che in quegli anni partecipava alle prime il pubblico si alzava in piedi manco fosse arrivata la madonna.Lo attendavamo con delle uova in tasca, qualcuno di noi sperava nel colpo grosso.. purtroppo l’allora procuratore generale fu consigliato di entrare dal retro e questa frittata politica non ci fu.Acqua Passata. Evviva Sant’Ambrogio!
