ARBITRI, ANCORA GRAVI ERRORI. E QUELLA NAUSEANTE SENSAZIONE DI COMPENSAZIONE

Una cosa è certa, l’inizio sperimentale di anno scorso con il Var è stato sicuramente più proficuo e migliore di quello di quest’anno, che avrebbe dovuto essere la conferma della scelta fatta. Sono diventati più scarsi gli arbitri? O le partite sono più complicate? Oppure regolamento e protocollo vengono comodamente ignorati? Escludendo la seconda ipotesi, le altre due le riteniamo plausibili : sono stati portati in Serie A diversi arbitri giovani e dismessi alcuni ancora validi ed esperti, anche se gli errori più grossi, sono poi stati fatti da Valeri e Rocchi che sono fra i più esperti. Una cosa è sicura: Rizzoli è un uomo solo, Rosetti è stato portato all’Uefa, e il designatore bolognese mi sembra anche un uomo debole.Una volta per errori gravi si stava fermi almeno due turni, ora arbitri come Mariani, Manganiello, Valeri, lo stesso Rocchi, hanno fatto errori gravissimi e sono stati designati con la normale turnazione.Polso debole? Può essere una spiegazione . L’altra è sicuramente da ricercare nella frase che ha fatto, a mio avviso, danni industriali: la centralità dell’arbitro. Come se dopo l’introduzione della tecnologia all’arbitro fosse stato tolto un pezzo di potere, fosse stato invaso il loro orticello, ecco, che Nicchi e di seguito il mite Rizzoli, hanno affermato : “l’arbitro non deve perdere la propria centralità, il mezzo tecnologico è solo un supporto, va usato con cautela, la decisione ultima deve essere sempre dell’arbitro”. Se l’ultima affermazione è condivisibile, le altre due, decisamente no. L’arbitro deve assicurare il più possibile una decisione giusta, se ci arriva con meno centralità sua e più appoggio tecnologico, chi se ne frega?A tutti noi interessa che i risultati non siano falsati, e già oggi, dopo appena 7 giornate, almeno 5/6 partite lo sono state, una percentuale paurosa, che è inaccettabile : anche perché sarebbe bastato un uso corretto e un ricorso più continuo alla video assistenza, per arrivare a decisioni giuste. Il Var deve correggere errori evidenti, certi, e già su questo con l’aggiunta di “ evidenti” lo si è voluto limitare e di molto, ma deve anche derimere i casi incerti, quelli come si dice discutibili, quelli che sono 50/50, insomma nessuno vuole togliere all’arbitro l’ultima decisone, ma prima di prenderla a noi sembra normale, democratico, equo, che l’arbitro vada a rivedere quello che ha dovuto decidere in una frazione di secondo, e che, se rivista con calma, potrebbe scaturirne una decisione diversa. Anzi tutti accetterebbero di buon grado la decisione di un arbitro che decide, ma si mette in discussione, lo rivede, e poi conferma o meno la sua decisone. Questo, purtroppo, in serie A, in Italia, non sta accadendo, sembra che fra arbitri e Var ci sia stato un corto circuito. Senza ricordare gli errori delle scorse giornate, e solo riferendomi alle ultime , in Empoli-Milan, un fallo di mano di Laxalt, se rivisto avrebbe portato al rigore.Ieri sera il fallo di Biglia, se rivisto, avrebbe fatto, probabilmente, cambiare idea a Giacomelli concedendo un giusto rigore al Sassuolo. In Inter-Cagliari, Dessena segna con il braccio, la giusta revisione di Guida ha portato all’annullamemto, dopo che lo stesso lo aveva concesso. Sui falli di mano le direttive di Rizzoli sono state perentorie : vanno tutti rivisti, ma così non accade, perché? A Firenze siamo arrivati al grottesco, Valeri, sempre lui, ancora lui, vede in diretta un rigore che tutti capiscono non esserci, Chiesa si tuffa, e Doveri, al Var, in presenza di un chiaro ed evidente errore, non interviene, questo è stato grottesco, ed è normale che i tifosi, e non solo loro, pensino che sia scattata la regola, non scritta, della compensazione, poiché la stessa Fiorentina a Milano con l’Inter aveva avuto contro un rigore decretato con il Var, molto, ma molto discutibile. E se la gente comincia a ripensare questo, siamo da capo signori, il Var doveva dare, se non certezze assolute, almeno trasparenza ed equità nelle decisioni, così invece si semina ancora una volta il seme della diffidenza e anche della malafede. Gli arbitri devono sbagliare meno e non vergognarsi di usare la tecnologia, cambiare decisione, o perlomeno rivederla, non deve essere un reato di lesa maestà, ma solo un atto di umiltà e di trasparenza. Il designatore dovrebbe cominciare a stangare, a tenere fermi quegli arbitri che non si adeguano e continuano imperterriti ad arbitrare come prima, come se il Var non esistesse, la gente ora si è abituata e vuole, pretende, il ricorso al mezzo tecnologico, poi accetta serenamente la decisione, perché negarlo? Ultima cosa: rendere pubblici i dialoghi fra arbitro e Var, non in diretta, ma in settimana, gli sportivi hanno il diritto di sapere chi ha sbagliato, come ha sbagliato e perché ha sbagliato, hanno diritto di sapere come si è arrrivati allo sbaglio, così almeno, la malafede verrà evitata: facciamo un esempio pratico: se a Firenze si sentisse dire da Doveri :” Paolo( Valori) vieni a rivedere perché a me sembra che tu abbia toppato alla grande, e se la risposta fosse stata:”non ci penso nemmeno perché sono certo di aver visto bene” ecco in questo caso sapremmo perfettamente chi ha sbagliato e chi no.Oppure se Doveri avesse detto : “ hai visto bene, Paolo, rigore sacrosanto” anche in questo caso capiremmo che gli arbitri da sospendere non dovrebbero essere uno, ma bensì due. E, sapendo che i colloqui diventeranno ascoltabili da tutti, noi siamo convinti che anche quelli “malati “ di protagonismo, o affetti dalla famosa sindrome di sudditanza, starebbero bene attenti. Forse non sarà una soluzione finale, ma sicuramente un ottimo deterrente.