CAMPIONATO CON GARBO. JUVE CON I NERVI SALDI, IL NAPOLI C’E’, LA ROMA PROPRIO NO

La pazienza è la virtù dei forti. E la Juventus possiede entrambe queste doti: è forte e paziente. Lo ha dimostrato a Frosinone, contro una squadra che dopo il 5 a 0 incassato dalla Sampdoria, non poteva permettersi un’altra umiliazione di fronte al proprio pubblico. E così ha rinunciato a giocare, soprattutto nel secondo tempo, quando ha dato vita a un catenaccio come non si vedeva da anni. Con la metà campo dei ciociari intasata come il GRA di Roma nelle ore di punta, la Juve non si è fatta prendere dal panico, ha continuato a far girare palla per stancare l’avversario, come fanno i pugili quando lo lavorano ai fianchi in attesa di assestare il colpo del K.O. Allegri ha gettato nella mischia Bernardeschi e i bianconeri hanno alzato il ritmo. Il gol è così arrivato a nove minuti dalla fine, quando Cristiano Ronaldo ha arpionato un pallone vagante per scaricarlo alle spalle di Sportiello. Tutto come da copione: calma, pazienza e cinismo. Tutte doti che la Juve possiede in abbondanza. A tenere il passo dei bianconeri è ormai solo il Napoli, che Ancelotti sta plasmando a sua immagine e somiglianza. A Torino gli azzurri hanno mostrato il volto migliore di una squadra che sta crescendo a vista d’occhio. Sempre padrone della partita, il Napoli sta riuscendo in quella che sembrava un’impresa impossibile: dimenticare Sarri. Sia chiaro, non nel senso di rinnegare un tecnico che ha regalato momenti di calcio indimenticabili, ma in quello di cominciare una nuova era. Ripartendo dalla cultura del lavoro, patrimonio fondamentale, che Sarri aveva portato all’ombra del Vesuvio e che naturalmente Ancelotti ha salvaguardato. Ma il tecnico emiliano ha aggiunto la sua tranquillità, la capacità di sdrammatizzare, e un po’ alla volta ha cambiato il dispositivo tattico, passando dall’intoccabile 4-3-3 sarriano al 4-4-2, che ha portato Insigne più vicino alla porta, con risultati evidenti. Non dimentichiamo che il Napoli ha avuto finora il calendario più difficile: Lazio, Milan, Sampdoria, Fiorentina, Torino. E sabato allo Juventus Stadium andrà in scena uno scontro diretto che ovviamente non può essere decisivo, ma farà capire fino a che punto la squadra di Ancelotti possa essere un’avversaria attendibile sulla strada dello scudetto. Alle spalle di Juventus e Napoli si fa largo la Fiorentina, ormai una realtà del nostro campionato, una squadra giovane che gioca un calcio frizzante e spettacolare. E soprattutto costruita bene, con una logica spesso sconosciuta a squadre più ambiziose. E’ il caso della Roma, sconfitta clamorosamente da un Bologna che fino a ieri non aveva ancora segnato. I giallorossi sono l’esatto contrario della Fiorentina: il DS Monchi ha consegnato a Di Francesco un organico che non ha nulla a che vedere con il calcio praticato dal tecnico abruzzese. Il risultato è una confusione palese in ogni zona del campo, una squadra senza capo né coda, che va a due all’ora e non ha un’idea di gioco. Ma il sospetto è che Di Francesco sia stato abbandonato dai giocatori. Se è così, lo scopriremo presto, proprio in questa settimana: mercoledì arriva all’Olimpico il Frosinone, sabato è in programma il derby con una Lazio in salute. Due partite che potrebbero segnare il destino di Di Francesco, accusato dai tifosi di non capirci più niente. Già circolano i nomi dei possibili sostituti, più o meno plausibili. La sensazione è che la stagione dei giallorossi sia già in parte compromessa e serva una scossa per salvare il salvabile. L’Inter batte la Sampdoria al quarto minuto di recupero, dimostrando quanto meno che non mancano né il carattere né una buona dose di fortuna, come del resto dimostrato nella notte di Champions League col Tottenham. Vincere aiuta a risolvere i problemi, ma non basta se non si cambia marcia. E quest’Inter sembra soffrire maledettamente la mancanza di un giocatore d’ordine. Proprio quel Modric vanamente inseguito alla fine del mercato. La Lazio si sbarazza del Genoa con irrisoria facilità. Simone Inzaghi dà fiducia a Caicedo, che guarisce la solitudine di Immobile, autore di una doppietta. Comunque vada la trasferta di mercoledì a Udine, i biancocelesti affronteranno sabato pomeriggio la Roma guardandola dall’alto in basso e in una situazione psicologica sicuramente migliore. Il Milan gioca bene, ma pareggia male, facendosi rimontare due volte dall’Atalanta. La strada è quella giusta, ma per puntellare le certezze servono risultati, altrimenti tutto viene messo in discussione. Continua il magic moment del Sassuolo, terzo appaiato alla Fiorentina. Il lavoro di De Zerbi sta dando frutti copiosi: vedremo se gli emiliani possono sognare qualcosa più della salvezza. Mercoledì turno infrasettimanale, anche se la partita più interessante, Inter-Fiorentina, va in scena martedì.