CAMPIONATO CON GARBO. LA JUVENTUS E’ GIA’ IN FUGA ASPETTANDO GODOT CRISTIANO RONALDO

CAMPIONATO CON GARBO. LA JUVENTUS E’ GIA’ IN FUGA ASPETTANDO GODOT CRISTIANO RONALDO

“La festa appena cominciata è già finita” cantava qualche anno fa Sergio Endrigo. La festa è la serie A, ma forse è già finita per colpa di un dittatore che fa il bello e il cattivo tempo da oltre sette anni. La Juventus è già in fuga solitaria (anche se potenzialmente la Fiorentina, che ha 6 punti e una partita in meno, potrebbe appaiare i bianconeri a quota 9) dopo appena tre giornate, ma la sensazione è che il distacco dalle altre grandi o presunte tali si sia ampliato.Paradossalmente l’unico problema che affligge (si fa per dire…) Allegri si chiama Cristiano Ronaldo, ancora a secco di gol dopo tre giornate, evento che i bookmakers davano a quote altissime. Ma è un “bel” problema, dato che anche senza l’apporto decisivo del più forte giocatore del pianeta, la Juventus continua a vincere, confermando la mentalità che l’ha portata a fare terra bruciata in Italia sin dai tempi di Antonio Conte. In un modo o nell’altro la squadra trova sempre il modo di risolvere le partite, anche senza giocare un calcio brillante, ma tremendamente efficace. Del resto, quando è in difficoltà, Allegri si gira, guarda la panchina e pesca sempre la carta vincente. Poter inserire Dybala, Douglas Costa, Emre Can è un’opportunità che nessuno dei suoi colleghi ha a disposizione.Cristiano Ronaldo tornerà a segnare e farà molti gol, soprattutto in Champions League, dove si gioca un calcio meno speculativo che in serie A. CR7 non sarà mai un problema, bensì la soluzione di qualche problema, questo è certo. Diamogli tempo di ambientarsi, di capire i movimenti e il calcio italiano. Una riflessione: se la Juventus non avesse ceduto Higuain, Allegri avrebbe avuto a disposizione probabilmente la coppia di attaccanti più forti d’Europa. Ma la società ha deciso diversamente e non c’è più nulla da fare. Rimane il dubbio: se CR7 rimane il CR5 attuale, il campionato potrebbe finire a marzo. Ma se Cristiano torna a fare il Cristiano, a febbraio potremmo già smontare baracca e burattini.E le altre grandi ? Hanno problemi molto più seri di quelli dei bianconeri. Il Napoli, tanto per cominciare, ci ha lasciato le piume a Marassi, tritato da una Sampdoria implacabile in contropiede. Questa volta non è riuscita la rimonta esibita contro Lazio e Milan, e su Ancelotti sono piovute inevitabili le prime critiche. Troppo rischioso lasciare in panchina Hamsik, Callejon e Mertens, secondo la tifoseria azzurra “vedova” di Sarri. Il tecnico ribatte che non è un problema di uomini, ma di atteggiamento, e accusa centrocampisti e attaccanti di aiutare poco la difesa, esponendola alle ripartenze avversarie. Il 4-3-3 sarriano è seriamente minacciato dalla Grande Riforma di Ancelotti, il quale sta forse pensando a un 4-2-3-1 che gli consentirebbe di fare giocare tutti insieme i fantasisti. A patto però che tutti ci credano, senza se e senza ma, e che tutti si sacrifichino in fase di non possesso.La Roma cade al 94° a San Siro contro il Milan, denunciando imbarazzi evidenti a centrocampo, ma non solo. Sembra che il Direttore Sportivo Monchi abbia costruito la squadra senza consultare l’allenatore Di Francesco, consegnandogli giocatori non adatti al suo credo tattico. Il risultato è una confusione evidente, anche nella testa del tecnico, che a Milano schiera inizialmente una difesa a tre, salvo poi correre ai ripari nella ripresa col ritorno ai quattro difensori. Ma i problemi non sono finiti: Schick e Pastore vagano per il campo senza trovare la giusta posizione, non essendo idonei al 4-3-3 difranceschiano. De Rossi e Nzonzi mediani nel successivo 4-2-3-1 sono troppo lenti e non è un caso che sia proprio il francese campione del mondo a perdere il pallone decisivo in occasione del 2 a 1 di Cutrone. Insomma, a Trigoria le idee sembrano poche e ben confuse. E la tifoseria è già in subbuglio, secondo le migliori (peggiori) tradizioni del calcio capitolino, divisa in due schieramenti: chi dà la colpa a Monchi, troppo aziendalista, e chi la attribuisce a Di Francesco, troppo integralista. Su una cosa sono tutti d’accordo: con questa società, che ogni anno vende i pezzi migliori (Alisson, Nainggolan e, a mercato italiano chiuso, Strootman), non si vincerà mai niente.Per il tecnico non è una situazione facile, ma crediamo che con un po’ di pazienza (proprio quella che manca ai tifosi) e buon senso, se ne può uscire per disputare una stagione all’altezza delle aspettative.Il Milan, si diceva, si riprende dalla sconfitta di Napoli, con una vittoria scacciacrisi, ottenuta giocando un buon calcio. Gattuso allontana i fantasmi appollaiati sulla sua panchina e chiede un po’ di rispetto per il suo lavoro, evitando di emettere sentenze definitive alle prime difficoltà. Rino ha ragione: è giusto lasciarlo lavorare, nella convinzione che la società gli ha consegnato un organico più che buono, che non può non avere come obiettivo primario la qualificazione alla Champions League.Prima vittoria anche per l’Inter, che nella ripresa doma un Bologna tenero assai, come quel tonno che si taglia con un grissino, e sembra uno dei più seri candidati alla retrocessione. Nainggolan bagna l’esordio (sospirato) in maglia nerazzurra con un gol dei suoi, dimostrando quanto la sua presenza può incidere sul rendimento della squadra. Spalletti può respirare, ma per diventare l’anti Juve, come pronosticato dagli addetti ai lavori, serve molto di più.Prima vittoria per la Lazio nel derby col Frosinone, ma c’è poco da stare allegri: il gioco scintillante della scorsa stagione sembra un ricordo lontano. E siccome Lotito sostiene (vedi telefonata tempestosa con Simone Inzaghi) che questa squadra è dieci volte più forte delle altre, per il tecnico si profilano tempi duri.La Fiorentina è a punteggio pieno e potrebbe essere la sorpresa della stagione, vista la sua propensione a un calcio aggressivo e spettacolare. La società è riuscita a trattenere Federico Chiesa, in questo momento il miglior giocatore italiano, ed equivale all’acquisto di un top player. La squadra è bene assortita e ricca di talento, occhio che può dare fastidio a chiunque.Caduta la Spal col Torino, il primo inseguitore della Juventus è il Sassuolo, che ha ubriacato il Genoa di gol e possiede in questo momento il miglior attacco della serie A. Partita per salvarsi, la squadra di De Zerbi potrebbe togliersi molte soddisfazioni. Intanto, dopo la sosta per le nazionali, andrà a far visita alla corazzata Juventus con la prospettiva, almeno sulla carta, di operare un clamoroso sorpasso. In fondo il Sassuolo è una squadra molto giovane e ai giovani, si sa, non mancano il coraggio e la sfrontatezza.L’Atalanta paga dazio all’avventura (finita male) nei preliminari di Europa League perdendo in casa col Cagliari. Ma la squadra di Gasperini gioca un ottimo calcio e la ritroveremo sicuramente protagonista.Domenica campionato fermo per il ritorno della nazionale di Mancini, impegnata nella Nations League contro Polonia e Portogallo. Il CT ha convocato 31 giocatori, tra questi il romanista Zaniolo, che non ha al suo attivo neppure un minuto in serie A o in serie B, ma solo partite nella rappresentativa under 19. Una chiamata coraggiosa, forse azzardata, ma Mancini ha tutto il diritto di rischiare e di sbagliare. Poi a giudicarlo non sarà la stampa, ma i risultati. 1) Quagliarella regala una perla rara con uno straordinario gol di tacco contro il “suo” Napoli.2) Nainggolan si conferma guastatore implacabile dando il via alla vittoria sul Bologna con un controllo e tiro da fuoriclasse.3) Lancio perfetto di Chiesa, controllo e tiro sotto l’incrocio di Benassi per battere l’Udinese.