CAMPIONATO CON GARBO. LA JUVENTUS ELIMINA L’INTER, TIENE IL NAPOLI, CORSA CHAMPIONS AL RALLENTATORE

DI DANIELE GARBOE anche l’Inter è servita di barba a capelli. La Juventus è impietosa e implacabile, conosce un solo linguaggio: quello della vittoria. Eppure per un tempo i nerazzurri hanno fatto vedere i sorci verdi alla Signora Omicidi, ridotta praticamente all’impotenza. Se l’Inter fosse andata al riposo sull’1 a 0, forse avremmo visto un’altra partita, considerata la latitanza di Cristiano Ronaldo, che per una volta gioca come un Cutrone qualunque, senza offesa per l’attaccante milanista, sia chiaro.E invece abbiamo visto la solita partita della Juve, che già aveva sofferto le pene dell’inferno con Chievo e Frosinone, mica le prime della classe. Ma non appena la squadra di Spalletti si distrae, ecco immancabile la sentenza, firmata dal tuffo di Mandzukic. Juve a +14 sui nerazzurri e tanti saluti a quella che avrebbe dovuto essere la prima avversaria sulla strada dell’ottavo scudetto consecutivo. 43 punti su 45, non c’è bisogno di aggiungere altro.Come ha detto Fabio Capello ad Allegri a fine partita, l’importante non è giocare bene, ma vincere. La filosofia che ha ispirato per anni la presidenza di Giampiero Boniperti, il quale amava ricordare ai suoi giocatori: “Vincere non è la cosa più importante, ma è l’unica cosa che conta”. Rispetto agli avversari più o meno ipotetici, i bianconeri hanno una dote che fa quasi sempre la differenza: la mentalità vincente.Una mentalità che per il momento manca all’Inter, che ha giocato alla pari della Juve ma è uscita dallo Stadium sconfitta. I nerazzurri sono sulla buona strada per diventare una squadra importante, Spalletti aveva preparato bene la partita, ma quando ha messo mano ai cambi (inspiegabile quello di Borja Valero per Politano, uno dei migliori per un’ora) si è consegnato alla Signora Omicidi.Spalletti sta lavorando per far crescere il progetto, ma intanto l’Inter ha 10 punti in meno rispetto allo scorso anno, nonostante un organico più forte. Per questo non è escluso che la proprietà cinese e il nuovo plenipotenziario Beppe Marotta stiano già facendo qualche riflessione.Solo il Napoli tiene il passo della Juventus, battendo facile il Frosinone. Ancelotti regala il debutto assoluto tra i pali al giovane Meret, dimostrando doti da psicologo sconosciute a molti suoi colleghi. La squadra risolve la partita nei minuti iniziali, senza mai soffrire, confermando una maturità crescente. Otto punti di ritardo sulla Juve sono sempre un Everest da scalare, ma non mollare è una questione di dignità.In zona Champions League si sta giocando una partita a ciapanò, il tressette al contrario, visto che nessuna delle pretendenti al salotto buono d’Europa riesce a vincere. Il Milan si fa inchiodare sullo 0 a 0 a San Siro dal Torino, mancando l’occasione di avvicinarsi a un solo punto dall’Inter.La Lazio non riesce a battere la Sampdoria e il quarto pareggio consecutivo sa di mini crisi.Non se la passa meglio la Roma, che a Cagliari riesce nella memorabile impresa di farsi rimontare due gol, subendo il pareggio in contropiede al 95′, pur essendo in campo con due uomini in più. Il tecnico Di Francesco ha certo le sue colpe effettuando dei cambi discutibili, ma neppure una squadra di dilettanti si fa infilzare come ha fatto la Roma. Giocatori sul banco degli imputati quindi, un gradino più sotto l’allenatore, che sembra aver peso il controllo della situazione. Ma vi raccomandiamo la società, che brilla per la sua assenza (del resto il presidente Pallotta vive a Boston, 6851 chilometri di distanza dalla capitale) e l’unica decisione che riesce a prendere è mandare la squadra in ritiro a Trigoria fino a domenica, quando la gara col Genoa potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per Di Francesco. Ma conoscendo l’ambiente romano, non ci meraviglieremmo se in caso di vittoria fosse la penultima, e si tornasse a parlare di esonero alla prossima sconfitta.E a proposito di panchine traballanti, Simone Inzaghi farà bene a cambiare passo, se vuole evitare brutte sorprese. E certo la prossima trasferta di Bergamo non sembra l’ideale per fargli dormire sonni tranquilli.Così come sono agitate le notti del fratello Pippo, sempre più inguaiato col suo Bologna. Il 26 dicembre è in programma al Dall’Ara lo scontro in famiglia, cioè Bologna contro Lazio. I due fratelli Inzaghi trascorreranno probabilmente il Natale insieme, ma non siamo così certi che il giorno dopo si ritroveranno avversari sul campo.Ultima giornata di Coppe europee con molti verdetti già emessi. La Roma è già qualificata come seconda agli ottavi di Champions League indipendentemente dal risultato della trasferta col Viktoria Plzen, mentre la Juventus deve vincere in Svizzera con lo Young Boys per essere certa del primo posto nel girone.Più complicata la situazione per Inter e Napoli. I nerazzurri debbono battere a San Siro il PSV e sperare che il Tottenham non vinca a Barcellona, altrimenti passano i londinesi.Il Napoli è di scena ad Anfield, la tana del Liverpool, e ha a disposizione due risultati su tre, ma sa che sarà una battaglia durissima.In Europa League la Lazio è già promossa ai sedicesimi, mentre il Milan per qualificarsi non può perdere ad Atene contro l’Olympiacos.