CAMPIONATO CON GARBO. MILIK TIENE A GALLA IL NAPOLI, MA LA JUVENTUS E’ INAVVICINABILE

Ci aggrappiamo a Milik per tenere in vita (o almeno così ci illudiamo) un campionato agonizzante che la Juventus ha ucciso già nella culla. A 24 giornate dalla fine ci abbandoniamo a discorsi ipotetici e talvolta patetici su una corsa allo scudetto che non è mai veramente decollata. La Vecchia Signora Omicidi schiva l’ennesima trappola disseminata sulla strada verso l’ottavo titolo consecutivo vincendo a Firenze con la prepotenza, la tracotanza e il cinismo di un killer senza cuore. Cosa aggiungere ancora a questo desolante assolo della Juventus, che in uno stadio dove in passato è stata vittima di imboscate, questa volta cala un tris che toglierebbe la voglia di lottare anche al più ottimista e tenace degli inseguitori ? Venerdì toccherà all’Inter scendere in campo allo Stadium per tentare di mettere i bastoni tra le ruote a una squadra che macina un record dopo l’altro, che ha il miglior attacco e la miglior difesa del campionato, che ha conquistato 40 punti su 42, che non sembra aver punti deboli. Resiste a otto lunghezze di distanza il Napoli, che vince a Bergamo una partita complicata, dimostrando carattere da grande squadra. A dieci minuti dal triplice fischio Ancelotti estrae dal cilindro il coniglio Milik, che segna un gran gol da attaccante di razza, ma la sensazione è che il Napoli stia alla Juventus come Gimondi stava a Merckx. Senza il fenomeno belga, il nostro Felice avrebbe probabilmente dominato il ciclismo mondiale per anni. Ecco, il Napoli deve aver un carattere di ferro per non crollare sotto i colpi di maglio della Signora Omicidi, che Allegri gestisce mirabilmente in campo e fuori. Perde terreno l’Inter, che si fa rimontare due volte dalla Roma. I giallorossi giocano un grande primo tempo, con ritmo e qualità. La partita è bellissima, entrambe le squadre puntano a vincere, si affrontano a viso aperto, sembra una sfida della Premier League per intensità e spettacolarità. Unica nota stonata una calcio di rigore a favore della Roma per un fallo di D’Ambrosio su Zaniolo (il ragazzo ha talento e personalità e si avvia a diventare una colonna della Nazionale per i prossimi 10 anni) che Rocchi non vede e il Var Fabbri misteriosamente ignora. Non si tratta di problemi di protocollo, ma forse di comunicazione e di buon senso. Una sciocchezza colossale che comunque ha falsato la partita perché nell’azione successiva l’Inter è passata in vantaggio. Il Milan batte in rimonta il Parma scavalcando la Lazio al quarto posto e dimostrando grande carattere, proprio quello che non è mai mancato al suo allenatore Rino Gattuso. I rossoneri sono usciti da un momento di crisi e riescono a ottenere risultati, nonostante i numerosi infortuni che hanno falcidiato la rosa. Se a gennaio la società riuscirà a piazzare un paio di colpi importanti (si parla di Ibrahimovic e Fabregas), l’obiettivo Champions League potrebbe diventare realtà. E a quel punto la stagione del Milan sarebbe assolutamente positiva. La Lazio rallenta a Verona, facendosi imporre il pareggio dal Chievo, con un piede e mezzo già in serie B. Non è un gran momento per gli uomini di Simone Inzaghi, che gli spifferi provenienti da Formello danno sempre meno in sintonia con Lotito. La Lazio sta disputando una stagione in linea con le aspettative: ha superato la fase a gironi di Europa League ed è in lotta per un posto in Champions. Di più, con una rosa come questa, è impossibile aspettarsi. Ma è chiaro che se allenatore e presidente entrano in rotta di collisione, ci vuole pochissimo per rovinare tutto. Si rimette in marcia il Torino, che battendo il Genoa entra in zona Europa League, scavalcando in colpo solo Roma, Sassuolo e Parma. In zona retrocessione continua la risalita dell’Empoli, al quale il cambio di allenatore ha fatto bene e che, se il campionato finisse oggi, sarebbe salvo. Il Frosinone si fa fermare in casa dal Cagliari e rimane lontano dalla quota salvezza, mentre il Bologna crolla a Marassi contro la Sampdoria piombando al terz’ultimo posto. Se domenica i rossoblù non faranno punti a Empoli, l’esonero di Pippo Inzaghi potrebbe diventare inevitabile.