DEF E COSE DA CHIARIRE: COSA C’È, COSA MANCA E COSA PROPRIO NON VA

DEF E COSE DA CHIARIRE: COSA C’È, COSA MANCA E COSA PROPRIO NON VA

Non possiamo certo basarci solo sui macronumeri o sulla propaganda di governo per giudicare il DEF.Ciò che ora è annunciato è che ci sono soldi per i poveri, ma quanti davvero e a quanti non si sa; che una parte dei colpiti dalla Fornero dovrebbe andare in pensione prima, ma c’è tanto da chiarire; che ci sarà un condono per gli evasori fiscali, fino a che livello non l’hanno detto; che si ridurranno le tasse solo alle imprese, almeno per ora.Questi provvedimenti sono presi non casualmente tutti assieme, ma alcuni di essi sono un passo avanti, altri sono totalmente insufficienti, altri ancora sbagliati e vergognosi. Sinceramente sembra di tornare ad una classica finanziaria della vecchia DC, che distribuiva un po’ di mance a pioggia tenendo conto dei propri insediamenti elettorali. Sarà per questo che il DEF lascia all’asciutto il lavoratore con un contratto di lavoro decente, il pensionato con pensione medio bassa e tutti coloro che pagano regolarmente le tasse, che in gran maggioranza coincidono con queste due categorie. Che evidentemente, in ossequio alla propaganda liberista, sono considerati i veri privilegiati della società.Il governo aiuta un poco i più poveri e poi gli evasori fiscali, le imprese e i più ricchi, con la futura flat tax; chi sta in mezzo a questi estremi non riceve quasi nulla.Anche il tanto vituperato deficit al 2,4% non è una vera rottura, in quanto corrisponde ai bilanci di tutti i governi precedenti, che mai sono riusciti ad andare sotto quella cifra, nonostante tagli devastanti a sanità, scuola, servizi e stato sociale. Che restano tutti.Solo alla luce della follia del Fiscal Compact, che imporrebbe il pareggio di bilancio e non più solo il 3% di deficit massimo, il DEF del governo sarebbe troppo. Ma nessun paese europeo finora ha rispettato quel trattato suicida, che solo noi abbiamo stupidamente messo in Costituzione all’articolo 81. E la Francia di Macron ha annunciato di voler ridurre le tasse in deficit. Di tutto questo dovrà ben tenere contro la Commissione UE quando tratterà con il governo italiano, che a sua volta si è ben guardato dal mettere in discussione i limiti del trattato di Maastricht, alla base di ogni politica di austerità.Il governo sicuramente distribuisce risorse, ma non fa redistribuzione sociale della ricchezza, in questo in assoluta continuità misure come gli 80 euro di Matteo Renzi. Né tantomeno fa un’altra politica economica a favore della piena occupazione. Nè propone quelle nazionalizzazioni di cui i ministri cinque stelle avevano parlato dopo la strage di Genova. Né finanzia sanità e scuola pubbliche al collasso. Né toglie qualcosa a favore dei poveri a chi in questi anni ha accumulato enormi ricchezze. Nulla di questo cambia. L’impianto delle politiche liberiste di austerità e privatizzazione non è intaccato da quanto verrà distribuito ai più poveri ( 128 euro al mese a persona secondo le cifre di DiMaio), o dalle timide correzioni alla Legge Fornero. Anzi con l’enorme riduzione di tasse ai ricchi, per fortuna rinviata al futuro, quell’impianto potrebbe essere confermato ed aggravato.In sintesi si deve dire che una parte delle misure del governo sono giuste, ma insufficienti, altre sono inaccettabili, altre che dovrebbero esserci a favore del lavoro e dello stato sociale, mancano proprio. Su queste basi si deve costruire una contestazione sociale e popolare al DEF del governo, muovendosi dunque dal lato opposto a quello occupato dal PD. Che sta invece con lo spread e con il più stupido dei rigorismi, collocandosi così assieme a Forza Italia e a tutta la destra liberista. Altro che partecipazione alla manifestazione del 30 settembre. Chi sarà sul palco di quella piazza rappresenta la migliore assicurazione per il consenso e la durata del governo Salvini Di Maio.Noi che vogliamo vera giustizia sociale e vero cambiamento economico, dobbiamo lottare stando mille miglia lontani dalla sinistra dello spread.