DIVERSO PARERE. BILANCIO DI GOVERNO

DIVERSO PARERE. BILANCIO DI GOVERNO

Siamo di fronte ad un bilancio di questo governo, sotto il profilo sociale, politico ed economico, estremamente positivo: – contro la povertà ha impegnato la cifra di gran lunga superiore a quanto nessun governo italiano abbia mai impegnato, in tutto 21,5 miliardi; e sta combattendo contro chi, in Italia e in Europa, ci vuole portare sul sentiero della Grecia;– sul lavoro ha approvato il decreto dignità che ritorna a dare diritti e dignità ai lavoratori, dopo 30 anni di governi PD-FI e cespugli di destra e sinistra che hanno smantellato lo statuto dei lavoratori;– è intervenuta su ILVA sbloccando l’empasse, tutelando completamente i lavoratori con l’esplicito riconoscimento anche da parte di Landini del ruolo di Di Maio a tutela di lavoro e lavoratori, a differenza, parole di Landini, di quanto proposto da Calenda;– si è schierata senza guardare in faccia i poteri forti su Genova. E richiede una regolamentazione della apertura dei negozi a tutela di famiglie e piccoli esercizi;– sulla giustizia presenta un progetto di pesante lotta alla corruzione, con agente provocatore e daspo corrotti, carcere per evasori, mentre la pace fiscale, dai detrattori definita condono, riguarda solo i piccoli (a differenza delle disclosure) e non mette in dubbio il dovuto. E in vista c’è la riforma della prescrizione, per mandare in carcere anche qualche potente. Una riforma della giustizia essenziale dopo 30 anni di interventi demolitori di PD e FI;– sulla immigrazione ha svolto una campagna essenziale per la condivisione del carico migratorio. Trovandosi dall’altra parte i governi socialdemocratici e popolari a difendere la vergogna della foglia di fico di Dublino. E la Merkel a voler rimandare indietro nei paesi di approdo gli irregolari arrivati in Germania. Sulle chiusure dei porti non sono politiche che ho apprezzato, ma sono identiche, purtroppo, a quelle di Macron e resto europa. E l’opposizione italiana, che urla al fascismo se i porti li chiude l’Italia, mentre invoca il fronte anti populismo assieme a chi li chiude in francia, ora sembra puntare su Minniti, quello che i migranti non li voleva nè a Riace, nè sulle navi nei porti, li voleva lasciare in Libia. Quanto sia positivo questo bilancio lo si legge ogni giorno (anche oggi) su Repubblica. A fronte di un governo che sta lottando con i denti per i più di 5 milioni di persone in povertà assoluta in Italia, tutto lo spazio è dedicato a Riace. Ora, tutta la mia simpatia a Lucano che spero davvero riesca a dimostrare la sua innocenza, e tutto il mio rispetto per la magistratura. Detto questo, che il modello di Riace avesse qualche problema lo ammette persino chi lo difende. Avranno tutte le possibilità di dimostrare le proprie ragioni al TAR, e qualora il TAR riconosca la validità degli addebiti ministeriali, gli immigrati vengono spostati in altre strutture, non è che vengano rimandati in Libia. Questo concentrarsi, spasmodico e strumentale, degli organi di stampa vicini a PD e FI, su questi punti, considerato cosa è in gioco, e considerato chi difendevano questi organi stampa (Minniti ad esempio), fa un poco tristezza e un poco sorridere… ma soprattutto conferma la bontà sociale e politica dell’operato del governo.