“FATE FIGLI”, DICE LA LEGA. GIÀ, MA CON QUALI SOLDI?

“FATE FIGLI”, DICE LA LEGA. GIÀ, MA CON QUALI SOLDI?

In Italia si fanno sempre meno bambini, addirittura l’età media per il primo figlio si alza: 32 anni per le donne, 35 per gli uomini. Il nostro Paese ha il più alto numero di donne senza figli, i motivi principali: Pochi soldi, poco lavoro.Il Governo invece con l’intento di favorire la crescita demografica, nella manovra introduce una misura che prevede terreni affidati in concessione gratuita per 20 anni alle famiglie che avranno il terzo figlio nel 2019, 2020 o 2021. Una manovra che non tiene presente che l’Italia si attesta in Europa come un Paese senza figli, e senza madri. Nel 2017 abbiamo avuto l’ennesimo record negativo 9 mila bambini in meno (-2%) e dagli ultimi dati Istat, gli indicatori demografici informano che in dieci anni anche le mamme sono sparite e quelle che scelgono di avere il primo figlio decidono di averlo ad un’età media di 32 anni, mentre gli uomini si affacciano alla paternità intorno ai 35 anni. Viviamo nell’era dei “mammoni” grazie a politiche sbagliate che non favoriscono il lavoro e anche i giovani si trovano ad affrontare il preludio della propria indipendenza sempre più in tarda età. Pensare di costruire una famiglia a 20 anni in questo periodo storico diventa quasi utopistico. Quindi, una famiglia di questi tempi è realisticamente impossibile. Fare un figlio in un momento dove non ci sono né lavoro né soldi è veramente un viaggio nei meandri di una vita che già è complicata per lo stesso individuo, figuriamoci per un bambino… Voglio fare un esempio parlando della possibilità di poter mettere al mondo un figlio, uno ripeto… Per la madre, per forza di cose, subentrerà un periodo di maternità e in una società dove c’è la rincorsa tra i lavoratori a carpire il momento per subentrare al posto di un altro, porterà con il tempo alla perdita del tanto sudato lavoro. Quindi, in casa ci sarà un solo stipendio e da quello stipendio a meno che non si sia benestanti e si abbia una casa, si dovrà pagare, affitto, bollette ecc. Con un figlio aggiungerei, pannolini, che se non ricordo male almeno i primi, quelli più piccolini costano 9,50 euro al pacco e nel primo mese di vita di un figlio vanno comprati, quelli non si trovano al supermercato. Quelli si trovano solo in farmacia. Poi la possibilità che il bambino abbia bisogno del latte in polvere, che se non ricordo male, l’ultima volta che ho comprato un latte in polvere alla cassa della farmacia ho pagato 52euro, (perchè quello non lo passa la mutua) e poi, inizia un’odissea alla ricerca di una farmacia che faccia un prezzo ragionevole e dopo aver girato tutta la città e aver controllato tutte le farmacie, si scopre che un’unica farmacia ha l’esclusiva di quel latte. Insomma con un attimo troviamo due cose che immediatamente pesano sul badget domestico, per non parlare di tanti e tanti altri elementi che negli anni si sviluppano con la scelta di avere un figlio… Oggi lo Stato si preoccupa delle nascite e decide che al terzo figlio ti regala un terreno… Il terzo… Con le premesse iniziali, se una famiglia giovane italiana ne fa due di figli, bisogna fargli la ola… In più questo decreto va a ledere tutte le battaglie di uguaglianza tra sessi, l’indipendenza che negli anni ’70 veniva rivendicata nelle piazze. Ci sono donne che hanno educato le proprie figlie insegnando loro che la propria indipendenza non ha prezzo, che dipendere da un uomo è sempre poco edificante e che il lavoro ed i propri spazi come individuo devono sempre essere preservati e oggi assistere ad un decreto che relega la donna come mamma, moglie vicino ad un focolare, perchè la campagna ha la bellezza del camino… E’proprio in antitesi con tutti i principi di una moderna educazione.Per carità i figli sono provvidenza… Ma questo decreto che sembra quasi anacronistico proprio non si può definire una scelta avveniristica, anzi, quasi quasi, domani piuttosto che vedere le macchine volanti, vedremo un calesse e un mezzadro terriero.