FRANCESCO: VIVERE DA FRATELLI NEL SENTIMENTO COMUNE ALL’UMANITÀ
Un forte messaggio di fraternità fra religioni e nazioni diverse. “Siamo tutti fratelli” e “questa verità sta alla base della visione cristiana”. Senza fraternità “i nostri sforzi per un mondo più giusto hanno il fiato corto “Le nostre differenze – ha proseguito Francesco – non sono un danno o un pericolo, sono una ricchezza. Come per un artista che vuole fare un mosaico: è meglio avere a disposizione tessere di molti colori, piuttosto che di pochi!”. Nessuna incertezza sulle responsabilità, precisa il Pontefice: “Desidero ricordare i popoli che subiscono colonizzazioni ideologiche, culturali ed economiche vedendo lacerata la loro libertà e la loro identità, e che soffrono per la fame e la mancanza di servizi educativi e sanitari”. È sceso nei particolari ricordando i singoli Paesi che soffrono dei mali causati dagli egoismi, ha voluto citare in prima la Siria “amata e martoriata”, Israele e Palestina affinché riprendano il dialogo e intraprendano un cammino di pace. Ed ancora ha citato i punti caldi del mondo lo Yemen stremato dalla carestia, l’Africa come Continente – Dio “faccia tacere le armi e sorgere un’alba nuova di fraternità” – ed ancora le Coree, il Nicaragua, il Venezuela, l’Ucraina. Il Papa nella tradizionale benedizione di Natale non ha poi voluto dimenticare anche “un pensiero particolare” ai “nostri fratelli e sorelle che festeggiano la Natività del Signore in contesti difficili, per non dire ostili, specialmente là dove la comunità cristiana è una minoranza, talvolta vulnerabile o non considerata. Il Signore doni a loro e a tutte le minoranze di vivere in pace e di veder riconosciuti i propri diritti, soprattutto la libertà religiosa”
