IL TEMA SEMPRE PRESENTE DELL’AUTONOMISMO DELL’ALTO ADIGE E TRENTO E BOLZANO
Martedì sarò a Bolzano a sostenere Marco Fonte, un giovane socialista che si presenta nell’unità politiche fra le sinistre alto-atesine.Ho girato in lungo e inlargo il nostro paese ma é la prima volta che metto piede nella Capitale del Sud-Tirolo-Alto-Adige.La controversia vicenda della autonomia di quella Regione e soprattutto di quella provincia ha avuto il suo sbocco nell’intesa finale che avvenne solennemente alle Nazioni Unite nel 1992; fu probabilmente l’ultimo atto significativo dei partiti che guidavano la Prima Repubblica, difficilmente con un quadro spostato a destra nella seconda sarebbe stato possibile chiudere un lungo e complesso contenzioso che aveva implicazioni territoriali, etniche maturate nella complessa vicenda del novecento.Oggi non siamo esenti dal rischio di rigurgiti sovranisti, la concessione del passaportoAustriaco ai nostri connazionali di lingua tedesca rinfocola strumentalmente le antiche divisioni in un sostanziale quadro di unità istituzionale (l’Europa) ed una sostanziale coesistenza fra etnie differenti.Alle Autonomia di Trento e Bolzano e dell’Alto-Adige si ispirano diversi autonomismi.Essa é stata una pagina felice di attenuazione delle scorie del conflitto bellico e del terrorismo contro il nostro Stato.Non ci sono più i protagonisti del tempo ma il mio pensiero va al leader della SVP Silvius Magnago che ebbe coraggio e fortuna.E naturalmente ai leader della prima repubblica che furono tutt’altro che ciechi e sordi dinnanzi alla oggettiva complessità della situazione.L’Europa, la sua pace, la sua prosperità é stata anche questo, non dimentichiamolo facilmente.
