LA LIBIA È TERRA DI GUERRA E DISUMANITÀ

La Libia è ancora terra di scontri, di guerra. Non servivano solo i fatti di queste ore ad evidenziarlo. Mentre le potenze europee ed anche l’Italia giocano sulla vita di civili e dei migranti detenuti nei lager sembra che le situazioni si stiano aggravando La situazione umanitaria sembra diminuire sempre più Sono le armi, a comandare inserendosi dove la corruzione e le lotte tribali sono già sistemi infestanti di un sistema che pare non avere più controllo A rendere palese le considerazioni anche un colpo di mortaio sparato durante gli scontri fra milizie a Tripoli si è abbattuto su un albergo situato a poco più di cento metri dall’ambasciata d’Italia ferendo tre persone. Si tratta dell’Hotel Al Waddan, come riferisce il sito Alwasat citando una fonte ufficiale. “Un colpo di mortaio si è abbattuto sull’hotel Al-Waddan facendo tre feriti fra i civili dopo la violazione della tregua, ha annunciato sabato il portavoce del Servizio di soccorso e urgenze, Osama Ali”, riferisce il media libico Alwasat. Da giorni però scontri e tensioni sono evidenti nella grande città libica Dimostrazione il fatto che le autorità libiche hanno temporaneamente sospeso per 48 ore i voli da e per l’aeroporto internazionale di Mitiga, a Tripoli, e dirottato il traffico sullo scalo di Misurata. Lo riferiscono vari media locali libici, specificando che il provvedimento è entrato in vigore ieri dopo che gli scontri tra milizie, dapprima limitati alla zona sud della capitale, hanno interessato anche altre aree della capitale. Nessuno per il momento riesce ad avere notizie o aggiornamenti dai luoghi più sperduti e soprattutto dai luoghi dove i migranti sono detenuti trattenuti già in condizioni disumane in base agli accordi con l’Italia