LA STRADA GIUSTA? SÌ

LA STRADA GIUSTA? SÌ

DI CLAUDIA BALDINIGuardarci in faccia e riconoscere la verità:servono tutte le teste e i cuori di sinistra e volontà ferrea.Ognuno con le sue perplessità, i dubbi, le speranze si ponga in ascolto dell’altro. Parlo ai tanti compagni come me, coloro che contano solo quando votano.Non c’è sinistra democratica spalmata tra tutti coloro che sono emarginati o lavoratori operai o ceto medio. Occorre fare i conti con il mutamento di idee e di proposte di sinistra negli ultimi decenni.Serve che ciascuno alla base lo faccia subito e senza sconto per nessuno di coloro che hanno distrutto, lavorando da dentro e da fuori, con alleanze assurde, l’eredità del novecento. Siamo noi, insieme, a dover proporre nuove idee, alternative, nuovi leader senza aspettare che ci chiamino. Andiamo pure a tutte le iniziative assembleari che ci interessano. Ma interveniamo ribadendo l’esigenza di autocostruirsi. E quando si delega, scegliere noi. A me stanno a cuore le future generazioni di questo nostro paese, e dell’ Europa. Non voglio una cultura di invasati, di vuoto a perdere.Voglio un’Europa finalmente dei popoli e protagonista di pace e giustizia nel mondo. Un mondo diverso, ribaltato come un calzino, deve essere finalmente possibile, purché siano gli interessi di tutte le donne e gli uomini che lo abitano a prevalere nei modelli socio-economici Sono stanca di assistere alla marcia trionfale della Lega e del suo capo nero. Salvini, sempre assenteista, dal suo posto di lavoro fin dai tempi dell’europarlamento. Ogni giorno è un bagno di folla. Il servilismo dell’informazione si piega sempre più alla sua potente macchina di comunicazione e gli fa una propaganda ossessiva. La sua pagina fb è ormai a 3 milioni e passa di amici. Le sue bugie vengono condivise ogni volta da decine o centinaia di migliaia di persone.Il Paese ha trovato il suo Messia. Lo chiama “Capitano”, gli giustifica tutto, anzi lo spinge a osare sempre più. Salvini andrà presto all’incasso, per governare da solo, forte del nuovo accordo che si è assicurato col centrodestra di cui è leader indiscusso. La cosiddetta ‘sinistra’ si combatte su tutto, tale da fare venire voglia di buttarli a mare tutti. Si insulta, si sfotte. Questo accade nell’ ambito degli 1-4%. Nessuna autocritica da parte dell’opposizione più numerosa, nonostante le perdite, si sa solo fare gossip sul governo. E si continua a difenfere a tutto campo, un’Europa, che per i più e non solo qui è tutta da riformare. Pur avendo sottoscritto sull’immigrazione accordi perdenti a livello europeo e criminali con i gruppi libici, di cui Minniti e il governo Renzi sono i responsabili, predica un’accoglienza smentita dai fatti. I processi di globalizzazione hanno sconvolto il pianeta. Le delocalizzazioni hanno decimato redditi e libertà dei lavoratori europei.L’indiscusso strapotere del mondo finanziario ha fatto il resto. Siamo in regime di schiavitù finanziaria. Guidata, tramite la tecnologia, da holding non appariscenti, ma incidenti.Nei fatti, dopo tante promesse e belle parole, gli unici a pagarne i costi siamo stati tutti noi, poveri e ceto medio ad ogni angolo del pianeta.Il senso di impotenza e frustrazione, l’impoverimento generalizzato, il decadimento pauroso delle classi medie, la crisi fiscale, voluta, provocata dalla grande finanza, a danno degli stati nazionali, hanno creato una disperazione cui solo le destre hanno saputo dare risposta. Direi che non sia una novità che non potesse essere messa in conto!Una risposta tragica, folle, autolesionista, portatrice di nuove sofferenze, ma una risposta forte e sempliceLa risposta del “prima noi” che risuona ad ogni angolo del pianeta, annuncia nuovi e terribili conflitti, e non solo quelli, assicura l’invincibilità dei fondi finanziari a fronte di un mondo di piccole e povere patrie, che sono destinate ad essere stritolate, divise, ma intanto soddisfa l’ansia di chi è stato convinto che il suo vero nemico sia l’altro, sia esso uno straniero o una Nazione. Saremo capaci di mettere in campo una opposizione vera, lottando per contrastare la marcia trionfale nera?La credibilità nasce dall’unità, che deve tornare sinistra con le donne e gli uomini che conoscono i valori imprescindibili e le posizioni su cui si può e si deve mediare, se si vuole sopravvivere.