LEGITTIMA DIFESA, LA BILANCIA DELLA GIUSTIZIA PENDERÀ DA UNA PARTE SOLA

”La legge è uguale per tutti”, lo leggiamo in ogni aula di Tribunale. Nello stesso momento un monito verso chi commette un reato e rassicurazione verso chi del reato è vittima per dire loro che ricchi o poveri, potenti o deboli, forti o fragili che siano la giustizia giudicherà con imparzialità, che la bilancia della giustizia non penderà da una parte o dall’altra. Ora in Senato hanno approvato la legge sulla legittima difesa, dice che “la difesa è sempre legittima” e Salvini tronfio ha già indossato una maglietta con questa scritta. Ma che vuol dire quel “sempre”? Se la difesa è legittima è chiaro che lo è sempre. È un rafforzativo messo lì come una pistola puntata alla tempia del giudice, gli dirà all’orecchio: sempre, sempre, sempre. E per lui sarà difficile mantenere la serenità e la giusta distanza dai fatti per giudicare, per fare in modo che la legge sia “uguale per tutti”. Per il ladro e per la vittima del furto, per chi ha sparato e per chi è stato colpito. Vale la stessa cosa per l’articolo due di questa legge, secondo il quale chi spara contro un intruso nella sua proprietà non può essere punito se ha agito “in condizioni di grave turbamento”. Ora è ovvio che chiunque trovi un intruso in casa rimane turbato, anche se l’intruso è l’amante del coniuge si rimane gravemente turbati. Ma come potrà chi indaga stabilire cos’è il turbamento, se è grave o leggero. Basta controllare nel vocabolario dei sinonimi per vedere la gamma di sfaccettature che da: agitazione, ansia, costernazione, inquietudine, perturbazione, sgomento, smarrimento, scombussolamento, sconvolgimento, alterazione, fastidio, preoccupazione, stranimento. Basta uno qualsiasi di questi stati d’animo per sparare? Per non essere nemmeno indagati? Insomma un restrittivo e immutabile “sempre”, e uno sfuggevole “grave turbamento” sanciscono che chiunque dentro una sua proprietà sparerà contro un intruso potrà farlo senza essere giudicato. Una legge votata in Senato, parzialmente anche dal Pd, non pensando ad una giustizia giusta uguale per tutti, ma alla perenne campagna elettorale alla quale Salvini, e i suoi comprimari del M5S, tengono il Paese incollato.