LO STRANO CASO DI NAVE CAPRERA

È strano davvero quello che sta emergendo in queste ore su una nave della Marina Militare italianaNave Caprera è stata sottoposta ad una ispezione della Guardia di Finanza che ha poi portato al sequestro di un carico di ben settecento chili di sigarette di contrabbando.A rivelarlo una inchiesta delle Iene che dovrebbe andare in onda nei prossimi giorni, alla riapertura della stagione televisiva.Il fatto risale al luglio scorso.A confermare il sequestro anche il comandante di nave Caprera, il tenente di vascello Oscar Altiero, «che dice di avere una sua ipotesi su come quelle sigarette siano finite a bordo». «Le 3.600 stecche, chiuse in 72 scatole sono state fatte trasportare da alcuni marinai prima nei furgoni della Capitaneria di porto di Brindisi e poi messe sotto sequestro dalla Finanza. Ce lo aveva già confermato – rivela lo scoop delle Iene – proprio uno di quei marinai, che la sera del 16 luglio era sceso poi dalla Caprera con un borsone contenente alcune stecche e che era stato a sua volta fermato dalla Finanza».Cosa ci facevano tutte quelle sigarette di contrabbando su una nave militare italiana, oltretutto appena tornata da un’operazione delicata di contrasto all’immigrazione clandestina? Qualcuno le aveva comprate semplicemente per rivenderle? Oppure erano una forma di “compenso” per aver magari chiuso un occhio sul passaggio di qualche imbarcazione di scafisti, oppure….Dallo stato maggiore della Marina, si cerca di sminuire, precisando che è stato lo stesso comando della nave ad allertare la magistratura e nell’ottica della «massima trasparenza», avviare un’inchiesta interna.Nave Caprera era rientrata da poco dall’Operazione Nauras in Libia durante la quale l’unità aveva fornito supporto tecnico alla Guardia costiera ed alla Marina militare libiche.Un’assistenza, una collaborazione che oggi lascia spazio ad ogni tipo di congetturaIndagherà la magistratura, ma desta sconcerto un episodio che contrasta con quello di nave Diciotti che in modo dirimente era stato sbattuto sotto i riflettori per metterlo in bocca ad un Paese volutamente affamato di una rabbia insensata ma abilmente costruita