RISARCIMENTO MILIONARIO PER L’ACCUSATORE DEL PAPA. EX NUNZIO VIGANÒ CONDANNATO A RISARCIRE IL FRATELLO

RISARCIMENTO MILIONARIO PER L’ACCUSATORE DEL PAPA. EX NUNZIO VIGANÒ CONDANNATO A RISARCIRE IL FRATELLO

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex nunzio vaticano negli Stati Uniti, quest’estate ha fatto parlare molto di sé per essere stato protagonista di un attacco senza precedenti a Papa Francesco, chiedendone pubblicamente le dimissioni. Adesso continua a far parlare, dato che dovrebbe versare a uno dei suoi fratelli, don Lorenzo, un sacerdote disabile, un maxi-risarcimento. La cifra è esorbitante, ossia un milione e ottocentomila euro, oltre gli interessi legali e le spese processuali. Lo ha stabilito la sentenza 10.359/2018 emessa da un giudice di Terni della quarta sezione del Tribunale civile di Milano, depositata lo scorso ottobre. La condanna riguarda alcuni beni cointestati, ricevuti in eredità dal padre, noto imprenditore lombardo, alla sua morte. L’arcivescovo gestiva tutto ma non rendicontava al fratello, nonostante lo stesso ne chiedeva esplicitamente notizie. L’eredità ricevuta comprendeva molteplici immobili per un valore stimato di quasi 20 milioni e mezzo di euro, oltre ad una considerevole somma  pecuniaria di oltre sei milioni e settecentomila euro. Il Tribunale ha deliberato che l’ex nunzio avrebbe sempre percepito i proventi dei beni immobili, tenendo per sé l’intero guadagno, sebbene fosse un provento da dividere con il fratello. L’importo netto sarebbe pari a  euro 3.649.866,25 e di conseguenza dovrebbe liquidare al fratello la metà di quella somma. Don Lorenzo Viganò sarebbe stato menzionato dal fratello vescovo in una lettera del 2011 in cui il presule invitava  Papa Ratzinger di non inviare nunzio a Washington , ma di rimanere in Vaticano, nella desiderio di continuare il suocursus honorumche lo avrebbe permesso di divenire presidente del Governatorato. Nella missiva in cui si opponeva alla decisione, Carlo Maria aveva citato come intoppo la necessaria di assistere il fratello disabile, Lorenzo. Quest’ultima lettera rappresentò una delle prove che diedero inizio al primo Vatileaks che sfociò nella rinuncia di Benedetto XVI. I riscontri e la testimonianza diretta di don Lorenzo Viganò unitamente ai documenti di attività accademica, contratti d’affitto, utenze e quant’altro, mostrano una situazione difforme da quella descritta. Don Lorenzo risiede da anni a Chicago che è più vicina a Washington che a Roma. Il sacerdote aveva già interrotto i rapporti con l’ex nunzio da più di due anni e aveva intrapreso le vie legali contro di lui. Un’azione giudiziaria iniziata nel settembre 2010 e terminata, in primo grado il 16 ottobre scorso, con l’obbligo per l’arcivescovo “sterminatore di Papi” , di pagare a don Lorenzo quasi due milioni di euro.