ROMA TORNA IN PIAZZA CON TRE PROSSIME MANIFESTAZIONI POLITICHE
Sembra che in giro per il mondo le piazze stiano tornando a riempirsi. L’ultima è stata Alexanderplatz sabato scorso, stracolma e combattiva.E questo accadrà perfino a Roma, che negli ultimi anni si è distinta per un’avvilente passivizzazione. Siamo alla vigilia di ben tre manifestazioni, diverse tra loro, ma tutt’e tre animosamente oppositive. Si comincia sabato prossimo, 20 ottobre, con il raduno nazionale dei sindacati di base contro le politiche del governo; si prosegue il sabato successivo, il 27, con un appuntamento in piazza del Campidoglio contro la giunta Raggi; e infine il 10 novembre, con un corteo organizzato da una vasta rete di forze sociali contro la povertà, le diseguaglianze, il razzismo.Quel che colpisce è che a promuovere queste mobilitazioni siano soggetti sociali come movimenti, sindacati, associazioni, comitati, e non forze politiche come partiti o rappresentanze istituzionali. E’ un vero e proprio contrappasso, laddove la politica non l’agiscono più gli apparati organizzati, bensì le soggettività partecipate. Mentre i primi latitano o non sono più autorevoli, le seconde aggregano e coinvolgono perché indipendenti e credibili.Il caso forse più esemplare riguarda la manifestazione in Campidoglio. Organizzata da un piccolo gruppo di donne (mamme e nonne per lo più), che un po’ col passaparola, un po’ insinuandosi nella rete facebook, è riuscito a coinvolgere nella sua campagna migliaia di persone, che di sicuro si ritroveranno a protestare sotto le finestre della sindaca Raggi. Interpretando così l’incollerita insofferenza di una città verso un’amministrazione stolta e scellerata e finalmente convogliandola in una mobilitazione liberatoria. Che poi siano state queste scatenate (cattive) ragazze a farlo e non chi avrebbe dovuto, sta lì a segnalare che mai come ora il destino della politica è nelle nostre mani.
