SEQUESTRATI 700 KG. DI SIGARETTE SULLA NAVE “CAPRERA”, MA COME CI SONO FINITE?

Ma cosa ci facevano 700 kg di sigarette sulla nave Caprera della Marina Militare italiana di rientro da Tripoli per una missione per il contrasto al traffico di esseri umani? Se non fosse un caso di estrema serietà e delicatezza, farebbe ridere. Perché succede che, mentre nelle acque libiche si segnala l’ennesimo naufragio con 100 dispersi e 46 sopravvissuti, esce la notizia che la “nostra” Guardia di Finanza il 16 luglio sequestra alla “nostra” Marina Italiana un carico di sigarette di contrabbando pari a circa 80 mila euro su una nave che rientra dopo 108 giorni di missione a Tripoli. È stata lì a supporto dei militari del governo libico riconosciuto ma soprattutto per combattere i trafficanti. Durante questi 108 giorni anche la sottoscritta si è imbattuta in una insolita “presenza” della stessa nave Caprera durante un ‘operazione di soccorso a bordo della nave Sea Watch3 che da mesi è senza motivo bloccata a Malta. La stessa Malta che indagini di intelligence internazionale danno come una delle basi logistiche di trafficanti di petrolio di contrabbando, esseri umani e quant’altro. Mentre la Sea Watch ad aprile contendeva un salvataggio di 94 persone con una motovedetta libica, in plancia di comando arriva una telefonata da parte di sedicente Guardia Costiera libica ma da un telefono con prefisso italiano riconducibile alla Caprera. Stesso episodio registrato da altri colleghi mesi prima quando a Tripoli era presente la Capri con quale la Caprera fa poi la staffetta.Sul caso delle sigarette, oltre alla magistratura competente, indaga anche la stessa Marina Militare.Le domande che ci si pone oggi sono: cosa hanno avuto in cambio i militari che hanno portato a bordo questo carico ? E come hanno fatto ad eludere i controlli interni?Perché invece di occuparsi delle vite umane che ancora muoiono in mare a causa dei trafficanti, si pensa a riempire una nave di sigarette?108 giorni sono tanti da passare a Tripoli ma io pensavo che i marinai preferissero la pipa.