VENEZIA, IL SINDACO APRE LA CACCIA AL NERO

E’ ufficialmente aperta la caccia al nero, il sindaco Brugnaro: “Assumo vigili allenati, così prendono i nigeriani in fuga. Abbiamo assunto 200 vigili con la logica ‘del cronometro’, selezionandoli per vedere se sapevano correre, tirare su i pesi, saltare. Può far sorridere, ma in questo modo quando un nigeriano scappa per 5 chilometri lo prendiamo. Alla fine ‘il nero’ si ferma con la lingua di fuori e chiede: ma chi siete? Siamo Batman.” E’ incredibile che a Venezia, città del mondo, domini tale incultura razzista di stampo leghista, fatta di pregiudizi, odio razziale, egoismo, barbarica ignoranza. Tali gravi affermazioni possono indurre il comune cittadino, magari il peggiore, legato ai gruppi neonazisti che in Veneto non mancano, a sentirsi protetto dalle istituzioni nel farsi ‘giustiziere’ e mettere in atto comportamenti violenti. Dopo il voto antiabortista di Verona e le affermazioni del sindaco di Venezia, cariche di caporalesco disprezzo verso gli ultimi e manifesto piacere nel promettere violenta severità, non verso i criminali comunque siano ma contro persone di colore chiunque siano, il Veneto continua la sua deriva reazionaria. Ma è l’intera civiltà norditaliana che deve sentirsi responsabile di tale deriva, la stessa che ieri ha fatto e ancora oggi fa da spalla a persone come Bossi, Calderoli, Salvini, unita nel comune razzismo antimeridionale, terreno di coltura del più vasto razzismo contro i diversi. Se per noi restano indimenticabili gli insulti leghisti contro i meridionali, restano altresì imperdonabili i luoghi comuni contro il Sud diffusi da intellettuali alla Cacciari e dall’intera forza mediatica italiana, detenuta nelle mani della potenza finanziaria del Nord. Altresì unita a sostegno della egoistica difesa dei loro interessi territoriali a danno del Sud, in una sorta di Partito unico del Nord che comprende destra e sinistra, come si evince dalla legge truffa del “regionalismo differenziato”, voluto da Lega, Pd, Fi e M5s, legge che porterà ulteriori vantaggi alle regioni del Nord e maggiori rovine a quelle del Sud.