VERONA: “CITTÀ A FAVORE DELLA VITA” MA MANCANO LE BASI

VERONA: “CITTÀ A FAVORE DELLA VITA” MA MANCANO LE BASI

A Verona è stata approvata, con 21 voti a favore e 6 contrari, una mozione della Lega che proclama il Comune come “città a favore della vita” e che finanzia, con fondi pubblici, una serie di associazioni cattoliche a scopo di lucro al fine di promuovere iniziative contro l’aborto. Stiamo parlando di un Consiglio Comunale che, attaccando l’interruzione volontaria di gravidanza, legittima tutte quelle pratiche di aborto clandestino, che rappresentano una minaccia proprio per la vita delle donne. Stiamo parlando di un Consiglio Comunale che non è stato in grado di approvare, pochi giorni fa, una mozione di condanna per l’aggressione subita da una coppia gay, che ha rischiato di essere bruciata viva. Stiamo parlando di un Consiglio Comunale che è guidato proprio da quella Lega che non ha alcuna pietà per la vita di quei bambini, di quelle donne e di quegli uomini torturati nei campi libici o lasciati morire in mare. A favore della vita di chi? A favore di quale vita? Anche se ormai è difficile continuare a stupirsi del cortocircuito politico e culturale del Pd, è incredibile che la sua capogruppo abbia votato favorevolmente. Non può esistere alcuna alternativa credibile se non si è alternativi a partire dai fatti. Dalla legge 194 non si può tornare indietro. L’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto che va garantito. Sempre. Così come sempre va garantita l’autodeterminazione delle donne, il cui corpo e la cui libertà non possono diventare merce di scambio per i voti di qualche associazione.