BARI, OGGI, TORNA A CHIEDERE LA CHIUSURA DELLE SEDI FASCISTE

BARI, OGGI, TORNA A CHIEDERE LA CHIUSURA DELLE SEDI FASCISTE

Bari torna di nuovo in piazza con una grande manifestazione prevista per oggi pomeriggio a favore della democrazia e contro il clima da deriva fascista che circola in città evidenziato dalla gravissima aggressione dello scorso 21 settembre quando quattro partecipanti ad un corteo erano stati assaliti con cinghie e tirapugni vicino ad una sede di Casapound.Quella sera, dopo il corteo partito da piazza Umberto e conclusosi in tarda serata davanti alla chiesa del Redentore, i manifestanti si stavano intrattenendo con musica e una cena sociale, il gruppetto dei quattro si era incamminato verso casa, quando era stato aggredito da militanti ascrivibili a CasaPound. Due di loro erano finiti in ospedale con ferite alla testa. La notizia dei fatti aveva creato sconcerto e preoccupazione non solo nella città ma in tutto il Paese.Bari aveva dato la sua prima risposta pochi giorni dopo, il 25 e per rispondere in quella occasione erano scesi in piazza in tremila con adesione all’evento anche del governatore Michele Emiliano, del filologo e storico Luciano Canfora, tanti semplici cittadini oltre a diversi partiti e associazioni, come Arcigay e il collettivo dell’Ex Caserma Liberata. “Occorre schierarsi in maniera netta e decisa contro ogni recrudescenza fascista. Quanto accaduto è gravissimo e richiede una mobilitazione straordinaria”, avevano commentato da Cgil Puglia e Camera del Lavoro.Una prova di democrazia che si ripeterà oggi per denunciare “le aggressioni fasciste e razziste che stanno diventando sempre più numerose da quanto c’è questo governo” e per “protestare contro la recente approvazione del decreto sicurezza”Non solo dunque contro quell’episodio gravissimo sul quale è attualmente in corso un’indagine da parte della Digos, coordinata dalla Procura, per lesioni aggravate.Il corteo di oggi si snoderà su quelle stesse strade del quartiere Libertà.Concretamente la Bari democratica tornerà a chiedere, come già fatto martedì 25 settembre nella manifestazione organizzata in piazza Prefettura alla quale avevano partecipato più di tremila persone, “la chiusura delle sedi fasciste”.