AGENTI IMMOBILIARI A CINQUE STELLE
La soluzione che a Roma i cinquestelle hanno stabilito per gli ex depositi Atac è un inganno sociale, oltreché la solita, indebita mercificazione di beni comuni. Il bando per il riuso delle rimesse Bainsizza, Ragusa e San Paolo, presentato pomposamente come una restituzione alla città di spazi pubblici abbandonati, è in realtà una bieca furbizia politica che non ne cambia il destino finale, cioè la vendita, ma lo sposta semplicemente nel tempo. Prevedere che al loro interno si svolgano attività culturali o quali saranno (i dubbi sono più che giustificati), ha il solo scopo di accrescerne il valore immobiliare e quindi il prezzo. Ma pur sempre in funzione della loro alienazione, confermandone pertanto la sottrazione ai legittimi proprietari, che non sono poi altro che i cittadini e cittadine di questa cittàSi può sempre sostenere che l’interregno previsto dal bando, che è limitato a otto mesi (ovviamente prorogabili), è in ogni caso meno traumatico della vendita secca, com’è di recente accaduto con il deposito tranviario dell’Alberone, che oggi ospita il centro commerciale Happio. Ma confermando tuttavia la vendita dei tre ex depositi, quel che comunque viene escluso è il loro affidamento a quelle realtà locali che da decenni ne rivendicano la riappropriazione. Affinché si realizzi una reale (e non apparente) riconsegna sociale di quei volumi, per accogliere e ospitare quanto necessario ai territori: servizi sociali, iniziative culturali, occasioni lavorative, attività di socializzazione, ecc.Si sceglie insomma di affidarsi a un’azienda privata per sviluppare funzioni pubbliche, cosa di per sé alquanto improbabile e comunque deprivante: escludendo e deprimendo le tante soggettività che animano la nostra città, considerate inadatte a gestire e animare quegli spazi.Siamo insomma sempre lì. Cambiano i sindaci e le giunte, ma il patrimonio pubblico, i beni comuni continuano a essere venduti e privatizzati. E il Campidoglio diventa un’agenzia immobiliare.
