RASSEGNA STAMPA IN DIECI PUNTI PER CHI NON HA TEMPO

RASSEGNA STAMPA IN DIECI PUNTI PER CHI NON HA TEMPO

Oggi in edicola(Servizio pubblico di rassegna stampa in 10 punti per chi non ha tempo) 1. A Salisburgo i capi Ue hanno discusso di migranti, ripartizioni, quote. Merkel e Macron non si sono filati minimamente le richieste italiane. Quelli di Visegrad fischiettavano facendo finta di niente. In sintesi: sulla questione, Roma non ha alleati né dalla parte liberale né dalla parte sovranista. Ottimo lavoro. 2. «In conferenza stampa Conte ha dimostrato un’abilità fuori dal comune nello schivare le domande», scrive il Corriere. Devo dire: in una compagnia di sparacazzate a raffica, uno che non parla mai e quando parla non dice niente, beh, alla fine ci fa la figura migliore. 3. «Un po’ di deficit» è lo schema economico che Di Maio va sostenendo in questi giorni. Ma quanto? «Un po’». Chi come me è approssimativo per carattere lo apprezza. Anch’io dall’ortolano faccio lo stesso numero: «Cicerchie, quante, dottò?». «Un po’». «Si ma du’ etti, tre etti?» «Un po’». 4. A proposito della finanziaria: ogni giorno nuove cifre, nuovi litigi etc. La parola chiave oggi è: «Spunta». Spunta il condono contributivo, spunta il riscatto agevolato per la laurea, spunta la questione immigrati per il reddito minimo. Poi le solite cose, pensioni, tasse, Iva. Finita è quando arbitro fischia, e questi sono solo giorni di chiacchiere. (By the way, «spunta anche il coccodrillo a Roma nord», titola il Tempo. Io bel tranquillo che sto a Roma sud). 5. Secondo il Messaggero la flat tax avrà quattro aliquote. In campagna elettorale era una, poi sono diventate due, quindi tre, oggi sarebbero quattro. Comunque dai è bellissima la flat tax con quattro aliquote, a me Aristotele e il principio di non contraddizione sono sempre stati abbastanza sulle palle. 6. «Salvini torna a casa», titola entusiasta il Giornale di Berlusconi. Già: è andato bene il vertice che ha ricompattato il centrodestra, trovato l’accordo su tutto. In pratica, ora i grillini stanno governando insieme a Berlusconi, sia pure per interposta Lega. A me questo sembra il dato politico di ieri, più dello stipendio di Casalino. 7. Ecco, Casalino guadagna più di Conte, proprio come Filippo Sensi guadagnava più di Renzi: se vi piace la rissa, godetevi su questo il solito scazzo tra renziani e grillini; se invece vi piace ragionare, la cosa potrebbe indurre a qualche riflessione sulla comunicazione che si è mangiata la politica, ne ha fatta la sua subordinata ancella. Del resto è sei mesi che Salvini fa egemonia mediatica e “l’intendance suivra”, la politica viene di seguito. 8. Formigoni, condannato per gli appalti della sanità dalla Corte dei Conti, dai giudici di primo grado e poi da quelli di secondo grado, spiega in un’intervista che tutte le sentenze contro di lui sono dovute al fatto che «abbiamo migliorato la Lombardia e a qualcuno non è andata giù». 9. «Diamo fastidio perchè siamo bravi» è anche la risposta di Carlo Capasa, presidente della Camera della moda, all’inchiesta del New York Times sulle condizioni di schiavismo imposte ai lavoratori da alcuni marchi del lusso in Italia, soprattutto in Puglia. A me questa cosa fa impazzire. Come se il vigile mi fermasse perché sono passato col rosso e io gli rispondessi: «Fai così solo perché ho una bella moto». 10. Osservatorio testate fasciotrash: «L’Aquarius vuole dettar legge». «A scuola oggi si insegna l’ateismo». «Se chiami il 118 puoi pure crepare». «Eliminare la protezione umanitaria è un atto di giustizia». «Mattarella tifa invasione». «La nuova pacchia, profughi in fila per il servizio civile». «Addio alla ricca comunista». «Corona, piccante verità: cosa gli ha trovato sul cellulare la sua ex». «Miss Italia, Carlotta Maggiorana rischia la fascia: “Ha posato nuda”».