FRONDA M5S SUL DECRETO SICUREZZA, DE FALCO NON CAMBIA ROTTA

FRONDA M5S SUL DECRETO SICUREZZA, DE FALCO NON CAMBIA ROTTA

C’è un evidente rischio di espulsione per quanti nel M5S si stanno trovando nella difficile posizione di non dover mandare giù il boccone amaro del decreto sicurezza.Di Maio stesso fatica a capire ma per lui non possono esserci alternative, bisogna andare avanti o salta tutto.Ma fronda interna dei senatori con il passare del tempo prende forza ed ecco un’altro dei componenti che si fa coraggio ed esce allo scoperto.Adesso anche il senatore De Falco, alle domande, non si sottrae più:“Non siamo noi – dichiara alla Rai – ad essere fuori dal contratto di governo che prevede sulla sicurezza il rispetto dei principi costituzionali. Il timore che non li rispetti non è solo nostro, illustri giuristi lo confermano. Qui bisogna capire chi è che sta fuori e chi sta dentro. Di Maio ci chiede il rispetto della maggioranza ma io gli pongo la stessa domanda. Noi abbiamo un mandato e il contratto di governo non dice quello che viene scritto nel dl sicurezza sul tema: sul contratto c’è scritto anzi che avremmo cercato di incentivare gli Sprar”.Dunque nessuno sconto quando si tratta di incidere sui diritti umani e poi continua: “Non è questo il modo di fare. Non c’è stato, se pur richiesto, un confronto sul tema. Ci è stato detto che il decreto era immodificabile e ora ci si dice che siamo fuori perché diciamo quello che dicevamo in campagna elettorale”. “L’assemblea congiunta arriva tardi” Per il senatore l’accordo di governo tra Lega e M5s non dovrebbe essere una sommatoria di provvedimenti graditi all’uno o all’altro: “Bisognerebbe fare una sintesi altrimenti rischiamo di avere due governi, non uno, ognuno dei quali che tende ad affermare i suoi temi”. Quanto invece ad una sintesi interna per De Falco “l’assemblea congiunta ormai arriva troppo tardi” ed anche quella della scorsa settimana saltata per impegni d’Aula “sarebbe stata comunque tardiva: bisognava chiarirsi le idee sull’immigrazione molto prima”.Il tema dell’accoglienza versione Salvini non va proprio giù.Trasversalmente percorre le Aule della politica e mette di fronte ad uno scontro di coscienze e valori ben più importanti di un accordo di potere.Ad aggravare la situazione ed irrigidire le posizioni le prese di posizione su di un’altra questione, quella emersa nelle ultime ore sulla prescrizione.Tocca il tema anche il senatore De Falco, “è un diritto sacrosanto che, tuttavia, è stato svilito a forma surrettizia di immunità. Bisogna ricordare che chi sa di essere innocente rinuncia alla prescrizione”, coloro che ne vogliono beneficiare sono “i colpevoli o quei cattivi avvocati” che vogliono procrastinare facendo decadere così i processi.Gregorio De Falco è chiaro, parla nome suo ma non è affatto solo nel movimento: “Se come mi auguro, non verrà posta la fiducia al dl sicurezza chiederò di sottoscrivere alcuni emendamenti presentati da altre forze politiche di cui condivido il contenuto: da Leu al Pd fino a Fi. E se questi emendamenti verranno bocciati chiederò di fare una dichiarazione di voto in dissenso al gruppo”.