KŐLLENSPERGER E L’ASCESA DEI MODERATI IN TRENTINO-ALTO ADIGE

A luglio aveva lasciato il Movimento 5 stelle dopo cinque anni, ora è entrato come seconda forza nel consiglio provinciale dell’Alto Adige con la lista che porta il suo nome. Stiamo parlando di Paul Köllensperger, bolzanino classe 1970, che ha lasciato i rivali a bocca aperta (e asciutta) conquistando il 15,2 % dei consensi e lasciandosi alle spalle la Lega.Köllensperger, imprenditore nel settore informatico e delle energie rinnovabili, è il primo a stupirsi del risultato: “Il successo della nostra lista è incredibile se pensiamo che il progetto è partito appena tre mesi fa”. La sua lista ha attirato i voti dell’elettorato moderato, quello che non ha dato il proprio voto alla Lega o al conservatore Svp (Südtiroler Volkspartei), che protegge gli interessi dei gruppi linguistici tedesco e ladino.Lilly Gruber qualche giorno fa a Otto e Mezzo ha domandato all’imprenditore come si spiegasse il suo successo a fianco a quello della Lega, essendo i due partiti così diametralmente opposti. Questa la risposta del politico: “Come spesso succede da queste parti, il comportamento elettorale del gruppo linguistico tedesco è nettamente diverso da quello del gruppo italiano. Mentre pare che dalla parte tedesca una buona parte della popolazione stesse aspettando da un po’ di tempo una proposta alternativa alla SVP, che da settant’anni governa da sola e con una maggioranza praticamente assoluta questa provincia, dalla parte italiana c’è stato uno spostamento a destra dei voti verso la Lega di Salvini, che la sta facendo da padrona praticamente senza concorrenti. Per la parte tedesca io sono molto contento che sia stato possibile dimostrare che con una proposta moderata, di buon senso, fatta di proposte concrete, si può drenare verso il centro quel consenso che prima era sui partiti della destra tedesca”.Si sa, il Trentino-Alto Adige è un mondo a parte: basta farsi una settimana bianca in Val Venosta per notare che quel pezzo di Nord è un’Austria mancata. C’è solo un trattino a mostrare timidamente che Trentino e Alto Adige non sono proprio uguali, anche se fanno parte dello stesso nome. In Alto Adige spesso i vecchi non parlano italiano, e chi lo parla lo fa con marcato accento tedesco. Inevitabile quindi un voto spezzato, specchio di una regione che è unica nella geografia, ma non nella cultura: basti pensare che Trento, dove parlano con accento simile ai veneti, è nella stessa regione di Merano, dove metà della popolazione parla tedesco come prima lingua.Non ci resta che stare a vedere il lavoro che SVP, Team Köllensperger e Lega faranno in questa regione, augurando a tutti e tre un buon lavoro.