CENT’ANNI DI TRIESTINA: UNA SQUADRA IN MOSTRA
La Triestina compie cent’anni. La squadra figlia della bora ha ufficialmente un secolo di storia, forse non luminosa, ma sentita e partecipata da tutta la comunità di Trieste, e festeggiata da una mostra in grande stile, al Salone degli Illuminati, “Un Secolo di Storie di Cento primavere”. Cimeli storici, testimonianze, foto d’epoca e la proiezione di un docu-film per ripercorrere la storia di un club che vanta fra i suoi calciatori stelle come Colaussi e Nereo Rocco, e che ha fatto esordire in Serie A un certo Cesare Maldini. Rocco poi capita a Trieste a più riprese. Come giocatore, ma anche due volte in panchina, nonostante la seconda avventura da tecnico sia stata decisamente sfortunata, con l’esonero anzitempo. E proprio da lì in poi, dopo un trentennio di massima serie, è iniziato il declino inesorabile del club. “L’Unione”, come è ancora chiamata dai fedelissimi, nasce come intuibile nel 1918, ma ha in realtà due date ufficiali di fondazione: infatti quella del 18 Dicembre 1918 è la data di uno strano accordo su cui vale la pena spendere due parole. Si da il caso che i due club calcistici di Trieste, il Ponzia ed il Foot-Ball Club Trieste, condividessero lo stesso campo di Péiazza d’Armi, con frequenti incontri-scontri e problematiche correlate. Le pressioni del Comune contribuirono all’accordo finale tra i due club, che si sarebbero fusi ricevendo in cambio la possibilità di continuare ad usare Piazza d’Armi. La fusione vera e propria avviene invece il 3 Febbraio 1919, data infatti in cui chiuderà la mostra del Salone degli Illuminati. La Triestina approda in serie A stabilmente nel 1929, ripescata per ragioni numeriche al primo anni di Girone Unico. Senza brillare ma nemmeno sfigurare, resta nella massima serie fino alla fine degli anni ’50, con una prima retrocessione nel 1957, e la seconda, “definitiva” nel 1959, ultimo anno della Triestina in Serie A. Per decenni costretta a vagare nelle serie inferiori, tiene per qualche tempo a metà anni ’80 in Serie B, per poi sprofondare fino alla Lega Pro, fallendo nel 2012. La squadra si ricostituisce come “Unione Triestina 2012”, ma i tifosi non ci stanno, e si stringono intorno alla loro squadra. Fanno una colletta, ed affittano dal curatore fallimentare nome e diritti originali dell’”U.S. Triestina” e li regalano alla società, un pegno di amore e passione dal valore simbolico inestimabile. Ad oggi la Triestina lotta per risalire in Serie B, tornata nel 2016 tra i professionisti dopo il riacquisto a titolo definitivo di nome e diritti da parte dell’australiano, ma di origine triestine, Mario Vittorio Biasin. Non possiamo che fare un grande in bocca al lupo ad una delle prime formazioni a militare nella Serie A (quella vera, a girone unico).
