E PER CELEBRARE LA VITTORIA IL MONUMENTO AL VENTO, AL NULLA

E PER CELEBRARE LA VITTORIA IL MONUMENTO AL VENTO, AL NULLA

Era il 2013, quando la volontà di lasciar memoria di se, della propria amministrazione, la giunta Cenni decise di offrire alla città un grande obelisco a simbolo della rinascita della città.Una colonna di calcestruzzo con fasce di marmo verde di Prato a base ottagonale, alta una trentina di metri, da sistemare in vetta in vetta alla Calvana.Un grande obelisco che avrebbe guardato con occhi benevoli anche agli affari che di lì a poco avrebbero travolto l’immagine della giunta.Secondo il Sindaco Cenni il monumento sarebbe stato l’emblema “della rinascita pratese”, il simbolo che avrebbe svettato dall’alto, meravigliando i viandanti e reso orgogliosi i posteri per quel simbolo che si voleva custode dei valori pratesi. LA DECISIONE del sindaco Cenni di realizzare il «Monumento al vento» sulla Calvana, recuperando il progetto elaborato oltre trernt’anni prima dall’artista Dani Karavan in quel momento in cui troppo sembrava appiattito fece discutere la città e naturalmente le proteste imposero di non fare niente. Quel Monumento al vento, al nulla “Omaggio alla Tramontana” e detto anche “Torre al vento” era arrivato per dare una scossa a una politica anche allora ancora indaffarata a far complotti di sera ed affari di giorno. Secondo quanto si prevedeva i costi sarebbero stati pari a 452.775,00 euro.E dunque le proteste, raccolte di firme e comitati convinsero a rimettere nel cassetto la grande opera. Ed il cassetto, ai nostri giorni, potrebbe essere riaperto per una nuova celebrazione. Potrebbe benissimo tornar concreto vista la mancanza di idee e progetti e magari per dare anche una componente artistico culturale al programma del candidato al ballottaggio delle destre.Sarebbe la ciliegina che potrebbe dare lustro alla città e richiamare le genti del mondo.Sarebbe degno modo per celebrare il vento che spazza le nostre colline, per celebrare il nulla che vuol comandare su Prato