ECCO CHI È FRANCESCO GIORGETTI IL RICHELIEU DELLA LEGA

Spariti di scena i vecchi leoni, oggi chi dice Lega dice Salvini. Dietro di lui una corte di fedelissimi da far invidia al giglio magico di renziana memoria. Nessun dubbio, nessuna titubanza, i pretoriani di Salvini non consentono discussioni, si segue la linea, peraltro vincente e zitti. Ne rimane svilito il dibattito interno, le prospettive politiche a lungo termine ma oggi l’incasso è immediato. Oggi quello che conta è il consenso immediato quello che mette agitazione negli alleati di governo, sono loro quelli da tenere a bada, per quanto riguarda le opposizioni non c’è di che preoccuparsi. Ma certo Salvini, ormai considerato ubiquo, non può certo fare da solo e poi bisogna tener presente il passato del movimento. Ripudiata la fase antimeridionalista, le radici valligiane e bossiane non si può evitare di appoggiarsi di figure autorevoli ed equilibrate come Giancarlo Giorgetti. È lui il custode della pace interna è lui che più da 20 anni muove le leve nelle stanze dei bottoni del Carroccio. È lui ad esser sopravvissuto a tutti i cambi di pelle del partito. È lui il politico di lungo corso, di quelli che smuovono tavoli che contano. La sua storia parla di una predisposizione genetica che gli arriva anche da Massimo Ponzellini, già uomo di Romano Prodi, poi di Giulio Tremonti. Abile commercialista si ritrova fra i membri del consiglio di amministrazione della Credieuronord, sventurato istituto di credito voluto da Bossi, Giorgetti finì a contatto con Gianpiero Fiorani della Banca Popolare di Lodi (uomo chiave nel rapporto tra politica e finanza arrestato nel 2005 per le scalate dei “furbetti del quartierino”). Lo stesso Fiorani nel 2004 si presentò nell’ufficio di Giorgetti alla Camera con 100mila euro in contanti, occultati dentro una copia di Repubblica, mentre Giorgetti era assente. Giorgetti, per l’occasione, restituì la tangente, ma non denunciò mai carabinieri il tentativo di corruzione. Un episodio poco affine ai valori del Movimento 5 stelle che oggi dovrebbe contribuire a portarlo al posto di Conte. Anzi, Giorgetti chiese a Fiorani, se avesse voluto, di girare il finanziamento al Varese calcio, cui il leghista è da sempre molto affezionato. Giorgetti non è certo il “trota” ha una meritata laurea alla Bocconi e una passione smodata per il calcio. Non c’è solo il tifo per il Varese ma anche il calcio inglese. È fra fondatori del fan club italiano del Southampton. E una trasferta a Cardiff gli è valsa pure qualche titolo di giornale: nel 2017, in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, la società bianconera ha messo a disposizione degli iscritti allo Juve club del Parlamento un pacchetto di biglietti. Da Fiumicino partì un charter con 171 persone. Tra i presenti c’era anche lui che però saltò la discussione sulle legge elettorale in corso a Montecitorio. Classe ’66, è sposato con Laura Ferrari che nel 2008 ha patteggiato una condanna a 2 mesi e 10 giorni per una truffa ai danni della Regione Lombardia. La donna curava corsi di equitazione per disabili in una Onlus. La società, per ottenere 400mila euro di finanziamenti dal Pirellone, gonfiò il numero degli allievi che frequentavano i corsi, così da poter accedere ai finanziamenti. La sua immagine di uomo schivo e silenzioso è in netta contraddizione con quella classica del leghista delle grandi adunate A suo nome non risultano pagine facebook o profili twitter. Solo dopo il risultato incassato dalla Lega il 4 marzo ha iniziato a mostrare qualche cedimento iniziando ad accettare i primi inviti in tv, a rilasciare interviste. Un carattere riservato che lo ha portato ad essere sempre lui l’uomo adatto ad ogni occasione quando si tratta di portare un leghista ad incarichi importanti: da Malpensa alla Fiera di Milano, da A2A ad Expo. Giorgetti ha sempre avuto un ruolo nella definizione dei consigli di amministrazione che contano a partire da quelli di Finmeccanica. Nel 2013 è stato uno dei dieci saggi nominati da Giorgio Napolitano incaricati di avanzare proposte programmatiche in materia economico-sociale ed europea. Ecco così che Giorgetti, con pazienza ed il giusto tempo, si è ritrovato cucito addosso l’abito di uomo fedele ed al tempo stesso attento. Ecco perché risulta facile consideralo prossimo a qualche nuovo importante progetto