IL VISCONTE DIMEZZATO

IL VISCONTE DIMEZZATO

Solido come una quercia, nella sua discesa all’inferno il M5S di Di Maio dimezza i propri voti anche in Basilicata. Per chi ha letto il libro di Italo Calvino che mi ha prestato il titolo, la palla di cannone ha di nuovo risparmiato la parte destra del visconte Medardo, polverizzando quella sinistra che proprio non se la sente di sostenere un partito all’affannoso inseguimento dell’alleato nemico Salvini. In un partito normale, e tanto più in un partito che vive di immagine come il M5S, un capo politico che in sette mesi di governo effettivo è riuscito a perdere mediamente il 2% di elettorato al mese sarebbe stato strappato dal suo trono e dato in pasto ai coccodrilli e la sua linea politica rivoltata come un calzino perchè se “errare è umano, perseverare è diabolico”. Peggio che diabolico, meglio l’autodistruzione che mollare anzitempo le suntuose poltrone. Avanti così tutti insieme, capi politici, ministri, sottosegretari, neo-boiardi di stato e amministratori locali, tutti insieme fino alla morte al grido di“E quando ci ricapita?”